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Esclusiva

Dicembre 3 2020.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 7 2020
“Misero Blu”: la mostra che unisce Picasso e il Molise

Cos’hanno in comune i malinconici ritratti di Pablo Picasso e le storie umili dei cittadini molisani?
L’artista emergente Anna Di Paola ci guida in un percorso inedito ed inesplorato

Una bambina con una colomba tra le mani, una madre con volto serafico che stringe il proprio bambino, due ragazzi di campagna con sguardo penetrante, un uomo immerso nei pensieri davanti al suo bicchiere: sono questi alcuni tra i protagonisti dei ritratti a metà tra pittura e fotografia realizzati dall’artista emergente Anna Di Paola, classe 1996, molisana di origine e fotografa professionista formatasi all’Accademia RUFA di Roma, dove ha dato avvio al suo lavoro di fotografa e video maker partecipando a numerose mostre collettive in Italia e anche all’estero e alla realizzazione di diversi cortometraggi.

Per la sua prima mostra personale tenutasi a Roma presso la galleria Maja Arte Contemporanea, nella centrale Via di Monserrato, Di Paola ha scelto di combinare parte del suo vissuto con un periodo artistico di inizio novecento di Pablo Picasso. L’idea del progetto, nata nel 2017, mentre ancora frequentava l’Accademia, si è sviluppata in modo spontaneo attraverso la combinazione di tre fattori: l’avvicinamento alla cianotipia (una antica tecnica di stampa caratterizzata da una reazione chimica ai sali di ferro che produce il colore blu di Prussia), il ritrovamento casuale della carta a casa di un’amica (un cartone da imballaggio riciclato) e l’approfondimento del “periodo blu” di Picasso, che l’artista molisana ha sentito particolarmente vicino.

“Misero Blu”: la mostra che unisce Picasso e il Molise
Daniela e Gabriele, di Anna di Paola, ispirato a Maternità in un campo di Picasso, 1901

Da qui nasce la mostra “Misero Blu”: 15 ritratti di donne, uomini e bambini del Molise, la regione italiana meno rappresentata e conosciuta del paese, ispirati alle figure scarne e malinconiche di Picasso, rappresentati in blu su un materiale povero e semplice, ma di un impatto quasi ipnotizzante. «È stata una folgorazione. Molti volti dei personaggi di questi straordinari dipinti mi hanno immediatamente rimandato, per fisionomia, a persone a me vicine: ho quindi provato a reinterpretare e rivedere con i miei occhi, nel  2020, le scene e le persone che Picasso aveva fissato, fotografando persone comuni: parenti, amici, conoscenti, provando, attraverso di loro, a rievocare quel sentimento di profonda malinconia, che forse appartiene un po’ a tutti noi, a prescindere dalla condizione sociale, che i quadri mi avevano suscitato», dice a Zeta Di Paola, lasciando intendere quanto ci sia di personale – e forse intimo – in ciò che intende raccontare con questa mostra. E così, nel blu intenso della cianotipia, Donna con braccia incrociate di Picasso del 1902 diventa Pina, Poveri in riva al mare del 1903 diventa Anna Maria, Mino e Matteo incontrati e fotografati da Di Paola sulla costa molisana, e così via.

“Misero Blu”: la mostra che unisce Picasso e il Molise
La mostra “Misero Blu” a Roma presso la galleria Maja Arte Contemporanea

«I ritratti molisani di questa giovane artista molisana assumono il tono della rivelazione, emanando un’impressione fortemente esotica. Sembrano usciti dal nulla, in un’assenza di tempo, e questo li rende enigmatici e universali. I personaggi di questi ritratti non sono né grandi personaggi, né i potenti. E questa assenza, questa nullità, esprimono nell’insieme una selvatica malinconia, provocano un’emozione fortissima, perché pura, scevra di qualsiasi furbizia. I volti antichi e severi di questi ritratti diventano subito silenziosi compagni di vita, che si vorrebbe sempre avere vicino a sé, rari e sinceri come veri amici. Come sono i Molisani appunto. Quando si ha la fortuna di conoscerli, e di diventare una di loro», scrive Ria Lussi, artista e critica d’arte di origini milanesi ma “molisana ad honorem”, con cui Anna Di Paola collabora come assistente dal 2018. «In un certo senso Di Paola sembra calarsi indietro di un secolo e ritrovare i veri volti di quelle persone che Picasso aveva messo al centro delle proprie opere, dando loro una nuova vita che però appare sospesa in una sorta di limbo azzurro, in uno spazio intermedio dove il tempo sembra essersi non fermato, ma aver forse rallentato la sua corsa inesorabile. Riemerse dall’oblio e dalla dimenticanza, quelle figure sono ancora fissate nella posa che Picasso aveva scelto per loro, ma una vibrazione inafferrabile sembra attraversare la materia rugosa di questi fogli miseri e poetici. […] Così, in questo perenne crepuscolo fatto di una sostanza immateriale, misera e meravigliosa, gli scatti di Anna Di Paola riescono a trovare un dialogo ermetico con la grande pittura del maestro, un’affinità di immagini e sentimenti, fino a scoprire nei suoi stessi occhi il riflesso segreto che anima il sofferto e solenne autoritratto di Picasso e che ci accompagna nei percorsi leggeri e melanconici di una fotografia che si ravviva nella sua misteriosa essenza pittorica», scrive nel testo critico in catalogo il professore Lorenzo Canova, storico dell’arte, accademico e critico d’arte internazionale. Quindici immagini sospese tra la luce del giorno e le tenebre di storie umane tutte da immaginare, un percorso che ogni appassionato di arte e fotografia dovrebbe intraprendere, per conoscere le pieghe più nascoste del “misero blu”.

“Misero Blu”: la mostra che unisce Picasso e il Molise
Pina, di Anna di Paola, ispirato a Donna con braccia incrociate di Picasso, 1901 – 1902
“Misero Blu”: la mostra che unisce Picasso e il Molise
Anna, di Anna di Paola, ispirato a Autoritratto di Picasso, 1901
“Misero Blu”: la mostra che unisce Picasso e il Molise
Agostino e Andrea a sinistra, di Anna di Paola, ispirato a Due acrobati con cane di Picasso, 1905