Abbiamo ascoltato le storie di lavoratrici e lavoratori per i quali marzo 2020 ha rappresentato uno spartiacque tra una vita fatta di progetti e di sogni, e un’esistenza sospesa, aggrappata ai decreti di emergenza e alla curva dei contagi. Ma le sfortunate vicende dei singoli non sono che gocce di un mare che va ingrossandosi di settimana in settimana: quello della crisi economica. I lockdown e le restrizioni imposte per arginare il diffondersi della pandemia hanno colpito al cuore il turismo, un settore che nel nostro Paese produceva 171 miliardi di euro, contribuiva al 12% del PIL nazionale e dava lavoro a oltre un milione e mezzo di persone. Soltanto con i visitatori attesi, e mai arrivati, nella scorsa primavera l’Italia ha perso un giro d’affari di oltre 9 miliardi di euro. In un anno la crisi ha strappato il lavoro al 29,3% delle persone che operavano nel settore turistico. In troppi hanno conosciuto lo spettro della disoccupazione e della povertà. Per capire cosa questo significhi in concreto, ce lo siamo fatti raccontare da alcuni di quelli che oggi possono essere chiamati nuovi poveri.
Leggi le precedenti puntate: L’inchiesta e Una città di poveri sempre più poveri