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Esclusiva

Aprile 26 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Aprile 27 2022
La storia di Melissa Lucio. Sospesa la condanna a morte

La donna, madre di 14 figli, accusata di aver ucciso una di loro

«La mia morte non riporterà indietro la mia Mariah. Darei la mia vita per riabbracciarla un solo istante. Ma non è possibile». Sono queste le parole che Melissa Lucio – di origini messicane, madre di 14 figli, condannata per la morte della figlia Mariah di due anni avvenuta il 17 febbraio 2007 – scrive al Papa Francesco. Il 27 aprile la donna avrebbe dovuto ricevere l’iniezione letale nel carcere di Mountain View, a Gatesville, in Texas, ma questa viene sospesa proprio due giorni prima. Non sarà condannata a morte.

La piccola Mariah cade dalle scale durante un trasloco, si ferisce, perde i sensi e muore. Questo è quello che è successo, chiarisce la difesa. Melissa Lucio ha sempre detto di essere innocente, ma secondo l’accusa la bambina era stata picchiata.

«Ho sempre creduto in Dio ma a quel tempo non riuscivo a sentire il suo amore. L’ho implorato, ho mendicato la sua misericordia, il suo sostegno, la sua forza. Non potevo farcela da sola». Continua la lettera rivolta al Papa. Sapere di averlo vicino è stato il suo conforto più grande.

Il 25 aprile 2022 arriva la decisione: la condanna a morte di Melissa Lucio è sospesa. È la decisione della Corte d’Appello Penale del Texas. I legali della donna avevano chiesto la grazia o una sospensione della pena di 120 giorni al governatore Greg Abbott affiché ci fosse una rivalutazione delle prove per dimostrare la sua innocenza. È stato chiesto un nuovo processo. Un movimento in tutto il mondo ha coinvolto politici e religiosi in favore di Melissa.

«L’esecuzione di Melissa violerebbe il diritto internazionale, a causa della scarsa attendibilità della condanna e del processo iniquo». È quanto dichiara Amnesty International, l’organizzazione internazionale che lotta contro le ingiustizie e in difesa dei diritti umani nel mondo. Le prove sono «inaffidabili».

«È probabile che io sia responsabile». Questa dichiarazione di Melissa Lucio era diventata la sua confessione dell’omicidio. Aveva convinto tutti che fosse colpevole. Ma la prova non si può ritenere affidabile perché la donna, durante l’interrogatorio, era in uno stato di profonda debolezza, incinta di due gemelli e disperata per la morte della figlia. 

La sofferenza ha cambiato la vita di Melissa Lucio per sempre. Ma è nel dolore che ha incontrato “quel Dio” che non aveva mai conosciuto. La fede l’ha salvata.

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