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Esclusiva

Maggio 26 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Novembre 24 2022
«I non vaccinati sono più protetti dei vaccinati», fake news o realtà?

Riportato dal sito Byoblu, in un convegno medico svoltosi a Roma i presenti hanno espresso posizioni dubbie sull’utilità dei vaccini

Notizia: EFFICACIA DEL VACCINO “NEGATIVA” CON IL TEMPO: LE ULTIME DAL CONVEGNO DI ROMA

Fonte: M. Gualardi, Efficacia del vaccino “negativa” con il tempo: le ultime dal convegno di Roma, su Byoblu, ultimo accesso maggio 2022

La notizia riportata

Il 6 maggio 2022 si è tenuto, a Palazzo Valdina a Roma, il convegno Vaccinazione nella prevenzione dell’infezione da Sars-CoV2, ai guariti e ai bambini: che cosa dicono oggi le prove scientifiche?, organizzato dal gruppo parlamentare Alternativa e dal CMSi, Commissione Medico Scientifica indipendente.

Riportato dal sito Byoblu, riconosciuto da NewsGuard tra i dieci maggiori siti italiani di disinformazione, il dottor Alberto Donzelli, medico specialista in Igiene e Medicina, ha espresso delle opinioni scettiche riguardo alla copertura protettiva dei vaccini contro il Covid-19 e all’utilità della loro somministrazione ai bambini.

In particolare Donzelli ritiene che la capacità dei vaccini di prevenire la trasmissione del virus declinerebbe rapidamente nel tempo, addirittura invertendone l’effetto e rendendo più suscettibili a prendere il virus le persone che effettuano la seconda dose di vaccino rispetto a un non vaccinato. Infatti, secondo il dottore, «La capacità di prevenire la trasmissione del virus è il mandato di legge dei vaccini. Questa capacità all’inizio era molto buona […]. La novità è che passando il tempo la protezione cala e dopo la seconda si vede che tende addirittura a invertirsi, cioè a essere più suscettibile all’infezione il soggetto con doppia dose di vaccino rispetto al non vaccinato».

Questa inversione della protezione vaccinale sarebbe ancora più rapida nei soggetti dai cinque agli undici anni, asserendo che la perdita di efficacia rispetto ai non vaccinati sia del 41%.

Citando uno studio svedese, Donzelli afferma che i guariti dal Covid abbiano una protezione ottima, a tal punto che effettuare un vaccino sarebbe «assolutamente trascurabile dal punto di vista della sanità pubblica».

Il debunking della notizia

Alberto Donzelli giustifica l’abbassamento dell’efficacia dei vaccini citando uno studio, non ancora sottoposto a un processo di peer review, condotto nella città di New York sui bambini tra i 5 e gli 11 anni e tra i 12 e i 17 anni che hanno contratto il Covid. Lo studio scientifico dimostrerebbe un abbassamento graduale dell’efficacia dei vaccini, affermando però la loro necessità per una riduzione dei casi gravi nei bambini e l’utilità degli strumenti di protezione per ridurre i casi di contagio.

Il dottor Paul Offit, esperto di malattie infettive pediatriche presso il Children’s Hospital di Filadelfia, si mostra scettico sui risultati dei report. Secondo Offit, è noto che la protezione contro le malattie lievi diminuisca: «Sappiamo che Omicron è in qualche modo immunitario evasivo per la protezione contro le malattie lievi. L’obiettivo del vaccino è proteggere dalle malattie gravi – per tenere i bambini fuori dall’ospedale». Inoltre il numero di ricoveri presi in considerazione nei report è troppo basso per poter supportare la tesi ed «erano poche le informazioni sul motivo per cui i bambini erano stati ricoverati in ospedale». Offit afferma anche che la protezione da precedenti infezioni tra i non vaccinati potrebbe distorcere i risultati, in quanto l’infezione naturale può proteggere da malattie gravi.  (Fonte La Repubblica, 01 marzo 2022).

Come riportato dallo studio, i bambini riceverebbero una dose di vaccino di 10 microgrammi, inferiore rispetto ai 30 microgrammi somministrati agli over 18. Gli autori concludono affermando la necessità di studiare un piano vaccinale alternativo per l’età pediatrica, supportata dalla decisione di Pfizer di trovare uno schema a tre dosi che possa essere efficace per i bambini.

Il secondo paper, condotto su ricerche su più di 800 mila cittadini svedesi fino a nove mesi dopo la vaccinazione,  dimostra un graduale abbassamento dell’efficacia di vari tipi di vaccini anti-Covid dopo la loro somministrazione. Sulla base dell’articolo, secondo Alberti Donzelli «Il valore aggiunto di una vaccinazione che venga sovraimposta a soggetti guariti è assolutamente trascurabile dal punto di vista di sanità pubblica. In Svezia hanno visto che occorrono 1534 dosi di vaccino per evitare una sola infezione».

Lo studio in realtà sostiene l’utilità dei vaccini e la loro efficacia riguardo ai casi gravi di Covid-19 e interpreta i dati ottenuti in relazione alla curva discendente della protezione vaccinale per supportare la necessità di una terza dose. Infatti, secondo gli autori del paper, «Queste scoperte possono avere effetti sulle strategie vaccinali e la salute pubblica rafforzando i procedimenti logici basate sull’evidenza scientifica per l’organizzazione di una terza dose booster».

«I non vaccinati sono più protetti dei vaccinati», fake news o realtà?
«I non vaccinati sono più protetti dei vaccinati», fake news o realtà?

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