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Esclusiva

Luglio 14 2022
«Ecco quanto ha piovuto (davvero)», i dati parziali sulla siccità

La redazione del blog D TUTTO E D+ ha riportato dati decontestualizzati sulla siccità rappresentando una realtà non allarmistica

Notizia: SICCITA’, ECCO QUANTO HA PIOVUTO (DAVVERO): I DATI CHE NON VI DICONO
Fonte: Siccità, ecco quanto ha piovuto (davvero): i dati che non vi dicono, su D TUTTO E D+, 6 luglio 2022

La notizia riportata

Il blog D TUTTO E D+ ha riportato dati sulla siccità, riprendendo un articolo del sito Climatemonitor scritto da Luigi Mariani e Franco Zavatti, con l’intento di «sbugiardare le tesi catastrofiche». L’analisi dei due, che ha preso in esame 21 stazioni italiane, vuole dimostrare come «in nessun caso, il 2022 è stato l’anno storico meno piovoso».

Per sostenere la loro tesi vengono riportati dati relativi a Torino, che «conobbe il suo record negativo esattamente un secolo fa, quando il minimo registrato fu di 177 mm di pioggia contro i 208 mm di quest’anno». La notizia, inoltre, si pone come obiettivo quello di negare la responsabilità unica dell’uomo a ogni disastro naturale. «Possiamo notare come fenomeni di questo tipo sono già successi nella storia del nostro pianeta. In alcuni casi, anche ben prima dello sviluppo tecnologico ed industriale delle popolazioni». In allegato una tabella che rappresenta la piovosità dell’anno idrologico 2022 e quella dell’anno idrologico meno piovosi in assoluto delle 21 stazioni; due mappe dell’Italia, una che indica le precipitazioni dell’anno idrologico 2022 (1 ottobre 2021 – 31 maggio 2022), l’altra le precipitazioni inferiori a quelle del 2022 (anno idrologico 1 ottobre – 31 maggio).

Il blog conclude affermando che «il 2022 rimane un anno non particolarmente piovoso, ma l’anomalia riguarda solo il Nord Italia. Al contrario, dati nella media sono stati registrati lungo la riviera romagnola e nel centro, mentre sono stati ottimi per la zona meridionale della nostra Penisola, a partire da Roma in giù, comprese le due isole».

Il debunking della notizia

«Dati meteo così presentati non sono analizzati in modo corretto», spiega il fisico e meteorologo Andrea Giuliacci. Il fatto che il 2022 non sia l’anno più siccitoso degli ultimi secoli, ma solo degli ultimi decenni, non racconta in modo adeguato la gravità della situazione. In Italia il primo semestre del 2022 (gennaio-giugno) è il periodo più asciutto degli ultimi decenni e, rispetto al XIX secolo, oggi il fabbisogno idrico è più alto.

La siccità, inoltre, non dipende solo dalla quantità di pioggia caduta durante un periodo di tempo. Altri fattori concorrono a determinare il periodo che si sta attraversando. Giuliacci continua, infatti, spiegando che «i dati non raccontano che, anche senza grandi nevicate, nel XIX secolo le Alpi erano ricolme di neve perché faceva molto più freddo. In estate, dunque, i fiumi portavano più acqua di oggi, anche nelle annate più siccitose di quella attuale».

C’è poi un altro dato eccezionale che riguarda le precipitazioni. «Anche il dato che riguarda le piogge calcolate su un intero anno è inesatto se non viene contestualizzato. Settembre-ottobre-novembre scorsi sono stati più piovosi del normale, mentre da dicembre la pioggia è quasi del tutto scomparsa. L’acqua caduta quasi un anno fa oramai non è più disponibile».

La questione, quindi, è mal posta. «È vero che il problema reale non sta in una diminuzione delle piogge – tra alti e bassi la tendenza di lungo periodo non mostra grosse differenze rispetto a 100 anni fa – ma che le piogge si sono estremizzate. Si passa con grande facilità da mesi molto piovosi, in cui si contano i disastri per le troppe piogge, a mesi asciutti, in cui la siccità diventa un’emergenza. Questo dicono i dati meteo se analizzati in modo organico e non a compartimenti stagni».

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