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Esclusiva

Dicembre 7 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Giugno 9 2023
Roma sul tappeto volante. Voci e immagini della festa mondiale

Il Marocco supera la Spagna ai rigori e approda per la prima volta ai quarti di finale dei mondiali. A Centocelle, uno dei quartieri multietnici della capitale, esplode la festa

E’ una favola popolare. Il Marocco per la prima volta ai quarti di finale dei mondiali, dopo aver superato ai rigori la Spagna. La festa è nella madrepatria, ma anche nelle patrie “figlie”. Va da Rabat a Roma, dove la comunità marocchina si ritrova alle 16 in punto, in un locale all’angolo tra via degli Aceri e via dei Frassini. Questo locale di Centocelle è la casa di una comunità, che qui e a Tor Sapienza è molto presente.

Roma sul tappeto volante. Voci e immagini della festa mondiale

Il bar Marrakech serve spremute d’arance, thè caldo e narghilè. “Abbiamo seguito insieme tutte le partite del Marocco – spiega il gestore del locale, marocchino di mezza età – qui ognuno è il benvenuto”. Arrivano le famiglie, gli anziani, i bambini. C’è chi ha preso un pomeriggio libero dal lavoro. Chi porta allacciata alla vita la bandiera rossa con il pentagramma verde al centro, le cui punte rappresentano i cinque pilastri dell’Islam. Chi indossa la maglia di Hakimi, chi di Ziyech: le due stelle del Marocco in campo, che brilleranno.

Roma sul tappeto volante. Voci e immagini della festa mondiale

Proprio Ziyech fa sobbalzare tutti in aria in quella che è forse l’unica grande occasione del primo tempo. La tensione è tanta, serpeggia per tutto il secondo tempo. Ma è alleggerita dal vapore dolce del narghilè, che sbuffa dalla porta del bar. Il risultato non si schioda dallo 0-0, finché i minuti non diventano 120. Si va ai rigori e tutto d’un tratto si smette di sorseggiare thé, di boccheggiare il narghilé. Ci si alza in piedi per il primo rigore. Sabiri, gol.

Roma sul tappeto volante. Voci e immagini della festa mondiale

Scende sul bar Marrakech l’aria inconfondibile delle favole, mentre un incantesimo o qualcosa del genere strega gli spagnoli, che li sbagliano tutti. E’ l’ultimo rigore. Aladdin ha 21 anni e fissa Hakimi negli occhi come tanti di noi a quell’età hanno fissato Fabio Grosso. La traiettoria è la stessa, la palla finisce in rete dopo un cucchiaio sporco.

La Spagna è eliminata, il Marocco è ai quarti per la prima volta nella storia. Tutto il popolo marocchino sale su una specie di tappeto volante. Si riversa nelle strade di Centocelle. Qui tutti sono felici per loro. “E’ la notte più bella della mia vita” ripete Aladdin in festa. Con degli occhi che non dimenticheremo mai.

IL VIDEORACCONTO:


Testo e immagini: Dario Artale

Video: Niccolò Ferrero e Leonardo Aresi

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