«Secondo le informazioni disponibili, il regime di Kiev sta preparando una provocazione armata contro la Repubblica moldava di Transnistria nel prossimo futuro, che sarà effettuata da unità delle forze armate ucraine», ha dichiarato, il 23 febbraio scorso, il ministero della Difesa russo. I quotidiani e le agenzie di stampa del Paese (Tass, Interfax, Vedomosti) hanno riportato la versione ufficiale del Cremlino, scrivendo che l’Ucraina si prepara a invadere la Transnistria – stato indipendente de facto non riconosciuto dall’ONU, che lo considera de iure parte della Moldavia.
Il pretesto per la «provocazione armata» sarebbe un attacco delle truppe russe dal territorio della repubblica, inscenato però dall’esercito ucraino. «A questo scopo, i sabotatori ucraini coinvolti nella messinscena dell’invasione saranno travestiti con l’uniforme dei militari delle Forze Armate della Federazione Russa», scrive la Tass riportando il comunicato del ministero. Nell’operazione sarebbe coinvolta anche «la formazione nazionalista Azov, riconosciuta come organizzazione terroristica in Russia».
Attendibilità della fonte
In un contesto come quello russo, è complicato parlare di libertà di stampa. Lo scorso anno, il Paese è risultato 155esimo su 180 nella classifica stilata da Reporter senza frontiere. «Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022, quasi tutti i media indipendenti sono stati banditi, bloccati e/o dichiarati “agenti stranieri”. Tutti gli altri sono soggetti a censura militare», si legge sul sito dell’Ong francese. Un’informazione che da sola basterebbe per ritenere influenzate dalla propaganda russa le notizie diffuse dai media principali del Paese.
La Tass – l’agenzia di stampa ufficiale dello stato russo – secondo l’analisi di Newsguard «promuove acriticamente le false affermazioni del governo». Per il report, i suoi servizi giornalistici «avanzano regolarmente false affermazioni e la propaganda promossa dal Cremlino, omettendo o confutando fatti e posizioni che non sono in linea con gli obiettivi del governo russo, che possiede e finanzia il sito web».
La credibilità di questi media è, quindi, limitata. Le notizie che pubblicano vanno verificate con attenzione e va sempre tenuto in mente che la Russia introduce, amplifica e diffonde narrazioni false, anche grazie a testate giornalistiche ufficiali e siti web che promuovono gli interessi del Cremlino.
Il debunking della notizia: Kiev si prepara per un’invasione della Transnistria
La narrativa di un attacco alla Transnistria è una caratteristica costante della propaganda russa. Nello stato auto dichiaratosi indipendente, dal 1992 si trova un contingente militare russo di circa 2mila unità. Il confine con l’Ucraina espone la regione a un possibile rischio di coinvolgimento nel conflitto, ma non c’è alcuna prova del fatto che Kiev abbia messo a punto un piano per invaderla.
«Invitiamo alla calma e a ricevere informazioni da fonti ufficiali e credibili della Repubblica di Moldova», ha dichiarato il governo moldavo in un comunicato, rilasciato per respingere le affermazioni russe. «Le nostre istituzioni collaborano con i partner stranieri e, in caso di minacce al Paese, il pubblico sarà prontamente informato», ha aggiunto smentendo di fatto le accuse del ministero della Difesa russo.
La notizia falsa diffusa dal Cremlino è arrivata dopo la scoperta, da parte di diverse intelligence, di un piano russo inteso a destabilizzare la situazione politica in Moldavia e a prendere il potere. Perfino la presidente moldava, Maia Sandu, ha accusato Mosca di pianificare un colpo di Stato per rovesciare la leadership nel suo Paese.
«I tentativi del Cremlino di portare la violenza in Moldavia non funzioneranno. Il nostro obiettivo principale è la sicurezza dei cittadini e dello Stato. Il nostro obiettivo è la pace e l’ordine pubblico», ha dichiarato Sandu. «Lo scopo di queste azioni è quello di rovesciare l’ordine costituzionale, di cambiare il potere legittimo da Chișinău a uno illegittimo che metterebbe il nostro Paese a disposizione della Russia per fermare il processo di integrazione europea, ma anche perché la Moldavia possa essere usata dalla Russia nella sua guerra contro l’Ucraina».
Le dichiarazioni dell’ambasciatore moldavo in Italia
Anche Anatolie Urecheanu, ambasciatore della Moldavia in Italia, crede che sia la Russia ad avere dei piani concreti per intervenire nel suo Paese e sostituire il governo attuale con uno filorusso. «La Repubblica di Moldova sta affrontando da tempo azioni ibride da parte russa che non hanno uno scopo amichevole. Lo stesso ministro russo Lavrov, in un’intervista, rispondendo a una domanda su quali Paesi potrebbero avere lo stesso percorso dell’Ucraina, ha risposto: la Repubblica di Moldova. Una dichiarazione fin troppo trasparente», ha detto l’ambasciatore a La Presse.
Su una potenziale azione militare dell’Ucraina nella Transnistria, invece, Urecheanu ha detto che «le nostre autorità non confermano le informazioni diffuse dal ministero della Difesa russo». Mentre, per quanto riguarda la regolamentazione della regione a sinistra del fiume Dnestr, ha specificato che «nulla è cambiato: vogliamo una risoluzione pacifica del conflitto. Allo stesso tempo, continueremo a chiedere il ritiro delle forze militari russe dal nostro territorio».
Conclusione
La Russia non ha alcuna prova del fatto che l’Ucraina stia pianificando un’invasione della Transnistria. Anzi, la smentita da parte del governo moldavo e l’arrivo della notizia, dopo le indiscrezioni di intelligence sul piano russo, fanno pensare che si tratti di una notizia falsa diffusa per assecondare le narrazioni distorte e gli interessi della propaganda del Cremlino.
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