L’evento inizia con uno spettacolo dal vivo di flauto traverso e canto, in linea con il titolo della mattinata Quale futuro per lo spettacolo dal vivo e il cinema?. Nelle parole della moderatrice, l’incontro tratterà «tutti i problemi dello spettacolo dal vivo in tutte le sue declinazioni e il cinema».
Dopo i saluti iniziali del rettore dell’Università Luiss Guido Carli, Andrea Prencipe, il primo intervento nell’aula magna Mario Arcelli del campus di viale Pola è del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. «Ad alcuni, il termine “industria culturale” non piace, ma è una sintesi di un ambito che è destinato a crescere e che noi siamo chiamati a supportare». Per il ministro, «il cinema crea una coscienza personale e offre l’immagine dell’Italia nel mondo» e, a riguardo, racconta un aneddoto sulla sua infanzia: «Io ricordo quando, negli anni 70 andavo, al cinema con i miei genitori ed era un rito famigliare. Io ci sto ancora provando, con il lavoro che ho, a fare una fuga in qualche sala vicino casa, perché quel momento di raccoglimento che hai al cinema non te lo dà nessuna televisione ultra-tecnologica». Sangiuliano affronta poi il tema del realismo dell’azione politica: «Noi non possiamo sovvertire in pochi anni strutture che si sono accumulate», ma si mette «assolutamente a disposizione» e ascolterà con «la massima attenzione» le proposte che gli arriveranno.
La conversazione si è spostata in ambito economico e legale con l’intervento di Giovanni Teodoro Risino, generale in riserva della guardia di finanza, sulla presentazione dell’emendamento volto alla stabilizzazione del Tax Credit Esterno, legge 14 novembre 2016, n. 220, recante: Disciplina del cinema e dell’audiovisivo. Spiega che «c’è stato un abuso dello strumento che ha portato alla sospensione» del Tax Credit sul cinema, suggerisce alcune modifiche e chiede di «parificare le funzioni della guardia di finanza a quella dell’agenzia delle entrate». Laura Corbetta, presidente dell’OBE, osservatorio branded entertainment, nel panel dedicato alla sfida del Branded Entertainment all’industria creativa, ricorda che Barilla ha finanziato con il Tax Credit il film di Paolo Sorrentino, Youth, e che «le imprese italiane investono in branded content».
«Siamo tutti impegnati per l’interesse dell’Italia» ha detto Francesco Rutelli, presidente dell’ANICA, associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e digitali. Ha parlato del nuovo centro di produzione in Spagna per sottolineare la concorrenza che ha l’italiana Cinecittà. Ha elogiato la «creatività dei caratteri industriali» del cinema italiano, parlando della varietà dei film premiati ai David, citando il miglior film, «ha vinto un film sull’amore della natura», ma ricordando anche i vari argomenti trattati dagli altri vincitori. Ha concluso dicendo che sarà quesitone di orgoglio «se impariamo ad ascoltare e difendere i valori italiani in una competizione che si fa sempre più difficile».
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È intervenuto anche, in videomessaggio, il premio Oscar Nicola Piovani, pianista, compositore e direttore d’orchestra, che, parlando della riapertura dei teatri Valle, Globe ed Eliseo, ha detto: «Quando si apre un teatro è una festa, quando si chiude è un lutto. Roma ha patito molti lutti» e «mi auguro che questi teatri vengano restituiti alla cultura romana e italiana».