Esclusiva

Giugno 14 2023
Preservare l’eredità culturale della tauromachia

Intervista al Presidente del Club Taurino Italiano Paolo Mosole.

Era marzo del 2014 quando Paolo Mosole, grande appassionato di corride, divenne il Presidente del Club taurino italiano «L’obbiettivo era quello di dedicarsi alla diffusione, allo studio e alla condivisione della tauromachia in Italia» racconta Paolo da Piazza Vittorio Veneto a Torino.

Da allora i soci sono diventati cento e «un terzo degli iscritti ha meno di trenta cinque anni» . Mosole gioisce, sa bene che la presenza di ragazzi e ragazze nel mondo della tauromachia è fondamentale perché, solo attraverso di essi, la cultura non verrà persa. «Credo che i giovani entrino a contatto con il club grazie al sito web in costante aggiornamento, al blog in italiano e agli eventi organizzati dal CTI» spiega il Presidente.

I club taurini sono associazioni o organizzazioni dedicate alla promozione e alla difesa della tauromachia, l’arte e lo spettacolo delle corride. Si trovano in tutti i paesi del mondo, anche in quelli dove la cultura spagnola di tori e matador non è praticata e non ha una rilevanza culturale significativa come in Giappone o in Nord America.

Essere presidente di un club taurino non è semplice. Bisogna organizzare eventi, dibattiti, conferenze, far realizzare e consegnare premi e poi i viaggi… molti viaggi «I nostri soci vengono da tutte le regioni d’Italia. Da Venezia a Palermo, da Roma a Milano, da Torino a Bologna» racconta Paolo dietro alla montatura beige degli occhiali.

Successivamente il Presidente elenca alcune iniziative del club «Silvano Porcinai non solo è un nostro socio fiorentino, ma è colui che crea le opere di bronzo da consegnare ai nostri premiati» ebbene sì, ogni anno il club taurino italiano conferisce ‘il premio alla carriera e personalità’ a una grande figura del mondo del toro. Dai matador : Juan Josè Padilla, El Viti e Ruiz Miguel, fino agli allevatori, in gergo ‘ganaderos’ importanti come Victorino Martin.

Preservare l’eredità culturale della tauromachia
Juan Jose Padilla – Opera di Silvano Porcinai

Una o due volte all’anno vengono poi invitati in Italia, impresari di grandi arene, matador, banderilleri, allevatori e giornalisti taurini, in grado di aumentare l’aficion, ovvero la passione degli iscritti. Infine, non possono mancare i viaggi che Paolo Mosole organizza in Spagna, Francia e Portogallo per partecipare alle corride, visitare le ganaderie di tori ed imparare i primi rudimenti della tecnica del toreo. L’ultimo è stato a Siviglia.

Tra i soci del club taurino in Germania, c’è Orlando Soccavo, compositore che, ispirato dalla tauromachia decise di scrivere un paso doble per il CTI. Il paso doble si usa per accompagnare l’entrata delle quadrille nella plaza de toros all’inizio della corrida.

L’aficion di Orlando ebbe iniziò nel 1985, durante un viaggio con i genitori nella Catalogna francese a Collioure, quando aveva sedici anni. Vide una novillada (corrida di tori più piccoli con uomini più giovani non ancora matador ufficiali), ma «se non fu eccezionale il combattimento, fui però immediatamente entusiasmato. Sentì tutto il potenziale di quel rituale autentico e dall’estetica unica» racconta Orlando ricordandosi di quel colpo di fulmine taurino che lo ha poi condotto a scriverne musica.

«Dopo essere diventato socio, parlavamo sulla chat del club del pasodoble ‘suspiros de Espana’ di Alvarez Alonso. Si dice che fu composto in meno di un’ora, in un caffè… era nel 1902. Bene, mi prese un po’ più di tempo, un paio di giorni. C’era il lockdown e decisamente il tempo non mancava»

Convivialità ed estrema competenza unita ad una grande benevolenza e apertura di spirito. Sono questi gli ingredienti segreti del Club Taurino Italiano che si impegna a far appassionare sempre di più i suoi soci, ma anche chi si approccia alla tauromachia per la prima volta.

Orlando Soccavo dice che «ogni corrida che si vede è come un primo appuntamento, bisogna cercare di avere rispetto, eleganza e apertura di spirito» .

Preservare l’eredità culturale della tauromachia
Jose Mari Manzanares, patio de cuadrillas di Siviglia

Così, grazie alla curiosità che pulsa nei cuori dei soci, la rete taurina si espande fino ad arrivare alle sorelle Giulia e Silvia Bertotti, le più giovani del club, socie da quando avevano sei e nove anni, agli appassionatissimi Remo e sua moglie Liliana di Alba e ad Alberto e Chiara di Roma che aspettano la loro prima figlia, l’hanno già portata ad ascoltare i suoni della Plaza de la Real Maestranza di Siviglia mentre loro si godono la faena, l’ultimo atto della corrida, di Andres Roca Rey.

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Andres Roca Rey – patio de Cuadrillas a Siviglia