Ha dato inizio a una nuova versione dell’universo DC, almeno nei fumetti: dopo anni di storie, ha avuto un effetto rivoluzionario. Al cinema l’impatto è minore, visto che l’universo cinematografico DC in cui questo film si colloca non è mai stato altrettanto sviluppato e già era stato annunciato che sarebbe stato rilanciato con narrazioni e attori diversi. Se ci fosse stato un universo più solido alle spalle, il film avrebbe potuto essere un grande evento conclusivo e iniziale come lo è stato Avengers: Endgame per la Marvel nel 2019.
Questo, aggiunto ai vari rimandi dell’uscita della pellicola che avrebbe dovuto essere nei cinema a marzo 2018 e alle accuse che sono state rivolte all’attore protagonista che interpreta il supereroe Barry Allen, Ezra Miller, ha fatto diminuire l’entusiasmo di alcuni fan per il film, eppure, al suo esordio in Italia, nell’ultimo giorno di Cinema in festa, è in cima al box office, incassando 385.094 euro e portando 108.511 spettatori in sala.
The Flash, diretto da Andy Muschietti e arrivato nei cinema italiani il 15 giugno, è ispirato a Flashpoint, un arco narrativo uscito nel 2011, ma della fonte ha poco. Ci sono riferimenti e momenti del fumetto originale, come Barry che si ritrova senza poteri nella nuova dimensione, ma la dinamica di come li perde o li riottiene è diversa, così come sono diversi i personaggi che compaiono e il loro ruolo, però l’adattamento funziona bene con quello che è stato l’universo cinematografico DC fino a questo momento.
Il film ha un inizio di azione e le scene di salvataggi e combattimenti con belle coreografie ed effetti speciali sono una costante nei 144 minuti di durata, solo la parte centrale è quella che risulta più lenta perché è il momento in cui è necessario dare spiegazioni ai personaggi e al pubblico in sala. Il film resta sempre godibile e presenta camei e riferimenti che lo spettatore si divertirà a riconoscere.
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Nonostante il tono allegro e divertente, che non diventa mai ridicolo, The Flash è una storia di lutto e dolore. Ci sono molti personaggi importanti, come Bruce Wayne, che compaiono e molti attori famosi, come Michael Keaton che torna a essere Batman dopo i film del 1989 e del 1992, ma non oscurano mai il vero protagonista della pellicola. Un protagonista che a volte sbaglia e non compie azioni intelligenti, ma che alla fine matura e capisce che cosa vuol dire essere un eroe, arrivando ad accettare il lutto e il dolore che fanno parte della sua storia.
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