Esclusiva

Maggio 9 2023
La degna conclusione dei Guardiani della Galassia

Il nuovo film dell’Universo Cinematografico Marvel è disponibile nei cinema italiani dal 3 maggio

Il nuovo film Marvel ha totalizzato 4.6 milioni di euro di incassi dopo il primo fine settimana di programmazione. Guardiani della Galassia Volume 3, nei cinema italiani dal 3 maggio, è la degna conclusione della trilogia che James Gunn ha iniziato a raccontare nel 2014 con Guardiani della Galassia.

C’è una battuta che sembra rompere la quarta parete e rivolgersi direttamente allo spettatore che racchiude i tre film, l’omaggio di Gunn a un personaggio che adora tanto, l’eredità del regista ai Marvel Studios, dopo essere stato allontanato dal progetto dopo che sono ricomparsi alcuni suoi vecchi tweet controversi e poi ripresi dalla Marvel, prima di dedicarsi completamente al coordinamento dei film della DC.

Dopo Avengers: Endgame, è necessario aver guardato solo i primi minuti di Thor: Love and Thunder per seguire la narrazione delle avventure dei Guardiani, non bisogna aver visto tutti gli altri film o serie tv uscite nel frattempo e questo permette di andare al cinema anche con chi potrebbe non essere un appassionato fedele che ha seguito tutte le uscite Marvel.

Sul film di Thor leggi anche: La morte è la premessa e l’amore è la conclusione in Thor: Love and Thunder

La pellicola riesce a catturare l’attenzione dello spettatore per tutti i 150 minuti della sua durata, mantenendo sempre alta la tensione, alternando sapientemente momenti comici a momenti drammatici, come è stata consuetudine anche nei precedenti due film. Il lungometraggio chiude un ciclo in maniera dolceamara, ma getta anche le basi per le prossime opere Marvel, introducendo nuovi personaggi, come Adam Warlock.

L’aspetto meno riuscito è la CGI, il budget e l’attenzione ad essa destinata sembrano essersi rivolti tutti all’animazione di Rocket, una scelta sensata vista l’importanza che ha il personaggio nella trilogia e in questo film in particolare, ma questo ha comportato che la grafica ne risentisse in altri punti, come nella scena introduttiva di Adam Warlock.

È stato un bene che Gunn abbia seguito il progetto nella sua interezza, dal primo all’ultimo film, perché gli è stato permesso di realizzare la sua visione completa, chiudendo il ciclo che voleva raccontare.