Esclusiva

Settembre 29 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Settembre 30 2023
Non è vero che il vaccino anti-covid causa la morte

Sul sito Renovatio21 si legge che ci sono stati diciassette milioni di decessi nel mondo, a causa delle vaccinazioni, ma è una notizia falsa

Il vaccino anti-covid ha provocato la morte di diciassette milioni di persone nel mondo. Questo sostiene l’articolo del sito Renovatio21, ma è una fake news. Vengono riportati una serie di studi controversi, nel tentativo di confermare la tesi, ma ci accorgiamo che la notizia è falsa fin dal titolo. In verità l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, riporta che sono morti sette milioni di persone nel mondo a causa del covid e diciassette/diciotto milioni – come specificano gli studi di Lancet e di Nature – considerando anche altre cause. Infatti alcuni pazienti con malattie gravi (infarto e tumori) non legate al covid-19 non sono stati ricoverati, a causa della scarsità di posti letto negli ospedali, mentre altri hanno evitato il ricovero per paura di contrarre il virus. Questi fattori hanno contribuito al numero complessivo di decessi correlati alla pandemia. Se proseguiamo nella lettura, la notizia falsa diventa più evidente, quando si legge: Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Children’s Health Defense è noto come sito che diffonde disinformazione anti-vaccino. Viene menzionato lo studio, legato sempre a Children’s Health Defense, di Denis Rancourt – ex professore di fisica all’Università di Ottawa – conosciuto per le sue opinioni contrastanti su diversi argomenti, come il covid-19.  Rancourt scrive che non è stato il covid a causare la morte, ma tutti i decessi sono stati il risultato di interventi e vaccini contro il covid. Lo studio, che diffonde disinformazione sul vaccino anti-covid, viene diffuso anche attraverso i canali social, come il suo profilo Twitter e, poi, il post viene ricondiviso da numerosi utenti.

Non è vero che il vaccino anti-covid causa la morte
Profilo Twitter Denis Rancourt
Non è vero che il vaccino anti-covid causa la morte
Post Twitter, relativo allo studio di Denis Rancourt

«Il pregiudizio di Rancourt è evidente nel suo documento, quando discute di altre “potenziali cause” di morti in eccesso e ignora completamente le morti per Covid». Sul punto interviene Jeffrey S. Morris – professore di sanità pubblica e medicina preventiva presso l’Università della Pennsylvania, professore e direttore della divisione di biostatistica presso la Perelman School of Medicine – esperto riconosciuto a livello internazionale in biostatistica, bioinformatica e ricerca sul cancro.

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Parte del documento dello studio di Denis Rancourt

«Se guardiamo i grafici relativi ai decessi, rispetto ai casi covid, e rispetto alle vaccinazioni, si nota che il numero dei morti tende ad accumularsi durante i picchi delle ondate di Covid. La maggior parte delle morti in eccesso è attribuita al Covid stesso. In alcuni Paesi, le campagne di vaccinazione sono avvenute durante le ondate di Covid, il che può portare alcune persone a pensare che i vaccini causino le morti. Tuttavia, se guardiamo ad altri luoghi in cui le vaccinazioni non sono state effettuate durante picchi di Covid, non vediamo un aumento significativo delle morti in eccesso».

Non è vero che il vaccino anti-covid causa la morte
I grafici relativi ad alcuni Paesi nel documento di Denis Rancourt

«Questo suggerisce che le vaccinazioni in realtà non sono la causa principale delle morti in eccesso, e che i benefici dei vaccini nel prevenire le morti legate al Covid superano i rischi. Non è possibile determinare quante persone siano morte a causa del vaccino, guardando semplicemente i dati generali sulle morti in un Paese, neanche se si suddividono i dati in base allo stato di vaccinazione. Questo perché i dati sulla mortalità sono influenzati da diverse variabili. Non si può stabilire una relazione diretta tra la vaccinazione e le morti, guardando soltanto questi dati generici. Per capire meglio se ci sono rischi legati al vaccino è importante fare studi che analizzino dati individuali, considerando chi è stato vaccinato e chi no, e vedendo anche altri fattori che possono influenzare la mortalità. Ad esempio, in Ungheria, è stato condotto uno studio che ha scoperto che le persone vaccinate avevano un rischio di morte complessivamente più basso rispetto a quelle non vaccinate, specialmente durante un periodo di grande diffusione del covid. Gli scienziati hanno tenuto conto di fattori come l’età e le condizioni di salute per avere un quadro più accurato».

«Anche se non è stato uno studio completo che ha considerato tutti i fattori, nel Regno Unito, l’ONS, l’Ufficio Nazionale di Statistica ha analizzato i dati sulle cause di morte in Inghilterra, distinguendo tra persone vaccinate e non vaccinate. Hanno scoperto che subito dopo la vaccinazione, le persone vaccinate avevano tassi di mortalità molto più bassi rispetto a quelle non vaccinate».

«Ci sono molti studi che dimostrano che i vaccini hanno ridotto significativamente il rischio di ricoveri ospedalieri e morti dovuti al Covid-19. Considerando i dati globali, le morti causate dal Covid rappresentano la maggior parte delle morti in eccesso rispetto alle previsioni. Per quanto riguarda i rischi legati ai vaccini, ci sono pochi casi confermati di effetti gravi. Ad esempio, AstraZeneca e Johnson & Johnson hanno causato una sindrome della coagulazione molto rara ma potenzialmente mortale, con una probabilità di circa 1 su un milione o simile. Per i vaccini basati su tecnologia mRNA, il rischio principale è la miocardite, ma gli studi suggeriscono che la maggior parte dei casi è lieve e si risolve rapidamente».

«Un recente studio in Corea ha rilevato che circa 1 su 2 milioni è morto a causa di miocardite dopo la vaccinazione, ma non è ancora chiaro se tutti questi casi siano direttamente causati dal vaccino. Inoltre, ci sono studi che mostrano che i vaccinati hanno in realtà un rischio di morte inferiore rispetto ai non vaccinati dopo la vaccinazione. Questi dati suggeriscono che i benefici della vaccinazione superano i rischi, ma è importante continuare a monitorare la sicurezza dei vaccini».

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