Evangeline Volpe ha i capelli rosa, ha sposato un principe ed è la chiave di un’antica profezia: non ci sono dubbi che sia la protagonista di una magica storia d’amore, ma il suo lieto fine non è ancora certo. Suo marito è stato maledetto, il nuovo erede al trono non è tanto buono quanto sembra e Jacks è intenzionato a farle aprire l’Arco del Valory a qualsiasi costo.
La storia di E non vissero per sempre felici e contenti (Rizzoli, 2023) riprende da dove si è interrotto il libro precedente, con un capitolo iniziale che ricorda al lettore che cosa è accaduto fino a quel punto. Nel nuovo volume dalle pagine bordate di viola, Evangeline, cercando un modo di spezzare la maledizione sul principe Apollo, apprende che occorrono quattro gemme per aprire il Valory. La ragazza all’inizio è reticente all’idea di radunarle, non sapendo cosa si trovi all’interno del Valory, ma, quando scopre che una nuova letale maledizione è stata scagliata su suo marito, non ha altre possibilità e dovrà collaborare con il pericoloso Principe di Cuori che l’ha già tradita in passato.
Evangeline sa di non potersi fidare di Jacks e sa di essere sposata con un principe, eppure nel corso della storia il legame tra i due cresce, la Piccola Volpe scopre la verità sul passato del Fato e si avvicina a lui. La protagonista si trova divisa tra Jacks e Apollo, entrambi letali per lei a causa di due maledizioni, e dovrà decidere con chi vuole ottenere il suo lieto fine, cercando di non morire nel mentre.
Non è solo a loro due che Evangeline dovrà fare attenzione, vecchi e nuovi personaggi nascondono pericolosi segreti, vogliono che la protagonista apra o non apra il Valory e sono disposti a mentire e tradirla per ottenerla.
Credo che esista un lieto fine per tutti, ma non penso che segua sempre l’ultima pagina di un libro, o che ogni persona abbia la garanzia di trovarlo. Il lieto fine si può agguantare, ma è difficile da mantenere.
Stephanie Garber riporta il lettore nel Magnifico Nord, facendolo tornare in luoghi dello scorso volume, ma arricchendoli con altri ambienti, e presentandogliene di nuovi, pur sempre magici e fiabeschi. Come in C’era una volta un cuore spezzato, l’ambientazione di corte con i suoi raffinati e incantevoli abiti è presente e i balli hanno un ruolo importante nel far sviluppare la storia, ma questa volta sono affiancati da più azione, come fughe e combattimenti.
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Alcuni personaggi che sono stati centrali nel volume precedente come la sorellastra di Eva, Marisol, o anche lo stesso Apollo, si vedono di meno, lasciando più spazio all’approfondimento di altri già noti, come LaLa o Chaos, o all’introduzione di nuovi personaggi.
La storia preferita di Evangeline, “La ballata dell’arciere e della volpe”, ha un ruolo centrale nel nuovo libro. Nel precedente capitolo della serie era importante per la protagonista, che la citava spesso, ma in questo diventerà ancora più fondamentale: l’autrice esplora le sue origini, rivelando quanto davvero sia forte il legame tra la ballata ed Evangeline.
Tutto quello che aveva fatto e vissuto da quando era arrivata nel Magnifico Nord aveva condotto a quel momento.
I capitoli incalzanti e ricchi di azione spingono il lettore a divorare il libro, fino ad arrivare al colpo di scena finale che mescola per l’ultima volta le carte in tavola. Stephanie Garber risponde ad alcune delle domande che il lettore aveva dal primo volume, ma ci sono altri aspetti su cui non rivela tutto, lasciando ancora segreti da scoprire.
Quando questo libro uscì in inglese, l’autrice aveva annunciato che la serie sarebbe stata una dilogia, portando i lettori a pensare che non avrebbero mai avuto le risposte e il lieto fine che desideravano, ma adesso esiste un terzo volume, A Curse for True Love, che conclude la magica e romantica avventura di Evangeline, Jacks e Apollo.
