«E se lo scrivessimo insieme?» È la domanda che si sono fatte Amanda Foody e C. L. Herman quando, sei anni fa, hanno avuto l’idea per il romanzo Noi i cattivi (Mondadori, 2023). «Stavamo conversando sui tropi che amiamo e abbiamo iniziato a parlare di tornei mortali, ma nessuna di noi due era abbastanza coraggiosa da scriverne da sola. Sinceramente, non ricordo chi di noi fece la proposta, ma poi l’idea si è sviluppata davvero molto velocemente e, alla fine della giornata, avevamo i nomi dei personaggi principali» racconta Charlie, sostenuta da Amanda: «Penso che i tornei mortali intimidiscano perché autori di libri molto famosi ne hanno scritto. Non credo che nessuna di noi fosse abbastanza coraggiosa da farlo da sola, abbiamo avuto il coraggio solo perché l’abbiamo scritto insieme».
La storia ideata dalle due autrici è ambienta a Ilvernath, una città fittizia di un mondo simile a quello reale ma in cui esiste la magia. A ogni generazione, le sette famiglie più importanti mandano un loro erede a competere in un torneo all’ultimo sangue: chi vince ottiene il controllo assoluto sull’alta magia, la tipologia più potente, esaurita nel resto del mondo, fino alla prossima competizione. I narratori sono quattro dei sette giovani campioni. Le autrici raccontano che «sapevamo che ci sarebbero state sette famiglie. Abbiamo abbozzato i punti fondamentali di ognuna, come che tipo di reputazione volevamo che avessero, che campione volevamo per questo torneo, e poi abbiamo scelto quelle che pensavamo sarebbero state le più interessanti da seguire. Ovviamente ciò ha significato che abbiamo dovuto rinunciare a conoscere altrettanto bene gli altri tre campioni». Inoltre ricordano che «i primi due personaggi su cui ci siamo concentrate erano Alistair e Gavin, almeno per quanto riguarda le famiglie, perché ci siamo subito orientate verso la famiglia che vince sempre e quella che perde sempre. Anche prima di sapere chi fossero quei personaggi, ci siamo dette “oh, ha molto senso avere quelle famiglie come punti di vista nella storia”».
«Li abbiamo divisi a metà, io ne ho raccontati due e Charlie due» spiega Amanda. «È così che abbiamo abbozzato il libro, ma poi il lavoro è andato avanti e modificavamo tutto il romanzo, l’una agiva sullo scritto dell’altra. La divisione ci ha solo aiutate a rimanere organizzate all’inizio, alla fine ogni parola del libro appartiene a entrambe». «Un ottimo riassunto» concorda Charlie. «Abbiamo scritto il libro su Google Docs perché è praticamente l’unico programma che consente a due collaboratori di essere nel documento contemporaneamente e di scrivere qualcosa di così lungo, non abbiamo ancora trovato uno strumento migliore».
Il primo volume della dilogia in inglese è uscito nel 2021, ma la sua stesura era iniziata nel 2017, quindi, le autrici avrebbero potuto abbozzarlo insieme, prima di essere divise dalla pandemia. «In realtà, ne abbiamo scritto la maggior parte in posti separati. A me piace stare da sola quando scrivo» confessa Charlie, «ma quando siamo arrivate alla fase di line editing, cioè quando si controlla il libro riga per riga, modificando i piccoli dettagli e non i problemi grandi, l’abbiamo fatta insieme, sedute nella stessa stanza, fissando il testo messo su uno schermo televisivo». Amanda specifica che «anche se abitassimo vicine, potremmo fare tutto al telefono se ce ne fosse bisogno. È molto facile al giorno d’oggi».
Le due autrici hanno scritto diversi libri da sole e hanno un loro metodo personale di lavoro «ma trattandosi di co-scrittura dovevamo assicurarci di essere sulla stessa lunghezza d’onda, perché se una avesse portato la storia in una direzione su cui l’altra non era d’accordo, le cose sarebbero potute diventare un po’ complicate. Pertanto abbiamo dovuto assicurarci che all’inizio condividessimo la stessa identica visione di dove volevamo che la storia andasse a finire» dice Amanda.
Il romanzo coniuga azione, amore, tradimenti e morte, «è un libro complicato, indifferentemente da se lo scrivano una o due persone, quindi fare una scaletta era necessario per capire chi era dove a che ora e cosa stava facendo, chi stava sviluppando quale parte della trama» spiega Charlie. «Ci abbiamo lavorato tre anni prima che arrivasse all’editore, non consecutivamente perché avevamo entrambe altri progetti e scadenze. In quel tempo, la storia è cambiata molto e siamo cambiate anche noi come scrittrici, si è evoluta con noi, siamo entrambe molto fiere di dove è arrivata alla fine».
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La collaborazione tra le due autrici non si conclude con questa dilogia. Per il 2024 hanno annunciato l’uscita in inglese di A Fate So Cold, il primo libro di una nuova serie. La futura pubblicazione sarà ambientata in un mondo fantasy ma con aspetti moderni e si baserà su una coppia di predestinati innamorati che devono salvare il mondo uccidendosi. «Quando ci abbiamo iniziato a lavorare, ci siamo dette di semplificare la scrittura della storia, non sono sicura ci siamo riuscite ma ci abbiamo provato» dice Amanda e Charlie ribatte: «Potrei sostenere che A Fate So Cold è perfino più complicato». In Italia, la prossima pubblicazione in programma delle autrici è Noi gli sconfitti (Mondadori), seguito e conclusione di Noi i cattivi.
Con tre libri ideati insieme all’attivo, Amanda commenta che il loro processo di scrittura «non è cambiato molto, ma abbiamo capito in cosa siamo brave e come rimanere organizzate e non deviare dai binari del lavoro che abbiamo programmato. Mi piace pensare che ormai siamo delle professioniste a scrivere insieme».