Esclusiva

Gennaio 10 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Gennaio 11 2024
Palermo, Corini è l’uomo giusto per la promozione?

Dopo la crisi di novembre, le Aquile sono a tre punti dal secondo posto, ma la strada per la Serie A è in salita

Fuori dal Renzo Barbera, i tifosi cantavano «non c’è Palermo senza il suo capitano». Era l’11 giugno 2007 ed Eugenio Corini preparava le valigie per Torino. Il popolo rosanero celebrava la bandiera del club, protagonista della storica promozione in Serie A del 2004. Dopo tre piazzamenti consecutivi in Coppa Uefa, il centrocampista era in scadenza senza proposta di rinnovo. Il proprietario Maurizio Zamparini fu irremovibile, nonostante le contestazioni della curva: «Un calciatore a 37 anni non ha futuro», disse alla Gazzetta dello Sport.

Diciassette anni dopo, Corini affronta la seconda stagione in B da allenatore del Palermo. Chiamato a ripetere il miracolo promozione, il tecnico ha riscosso cori meno lusinghieri. «Vattene via», le urla davanti al Barbera dopo la sconfitta del 12 novembre, «meritiamo di più». In piena crisi di risultati, la squadra aveva perso contro il Cittadella la terza partita in due settimane. Sui social rimbalzava l’hashtag #CoriniOut.

Ma la rabbia dei palermitani non ha travolto la panchina, neanche dopo la sconfitta contro il Catanzaro. I tifosi sono stati ignorati dal City Group, dirigenza dei petroldollari distante e silenziosa, proprietaria di Manchester City, Girona e altri dieci club sparsi per il mondo. Ha preso il sopravvento la nostalgia per la politica anti-allenatori di Zamparini. Una rivincita per il compianto imprenditore friulano, primatista degli esoneri con otto panchine alternate nel campionato 2015-16.

Il Palermo si è risvegliato a dicembre, con i pareggi esterni a Parma e Como e le vittorie casalinghe contro Pisa e Cremonese. La corsa alla Serie A è aperta, ma più tortuosa del previsto. Il 2024 darà ragione al tecnico o ai tifosi?

Una buona classifica e tanti gol segnati

Oggi lo score dice zona playoff, a -3 dal secondo posto del Venezia e con un girone da giocare. I passi falsi di novembre hanno rallentato le Aquile, che avevano macinato punti a inizio campionato. Alla 9^ giornata il Palermo era primo, con cinque lunghezze di vantaggio sul terzo posto. Lo sprint iniziale ha permesso di restare nella parte alta della classifica, malgrado gli alti e bassi autunnali. 

Rispetto alla scorsa stagione, Corini ha ottenuto 9 punti in più nel girone di andata (32 contro i 23 del 2022-23). I suoi detrattori hanno criticato il gioco della squadra, specie durante la crisi, quando il 4-3-3 si è inceppato e le punte hanno smesso di segnare. Eppure i siciliani registrano il secondo miglior attacco (32 gol), dietro solo al Parma capolista. Con 7 reti, Matteo Brunori guida i marcatori rosanero, seguito dal prolifico centrocampo di Stulac e Segre, entrambi a quota 4.

Il ricco mercato del Palermo non garantisce la promozione

Questi dati non saziano però i tifosi. Difficile biasimarli, viste le aspettative create dal City Group. Nel mercato estivo Corini ha ottenuto rinforzi per 11 milioni di euro, e a gennaio ci saranno nuovi acquisti. Considerando solo il costo dei cartellini, il Palermo ha speso più di Roma, Hellas, Frosinone ed Empoli, investendo in passivo senza incassare dalle cessioni.

Per chi pronosticava un campionato in discesa, il rendimento della squadra è stato deludente. Le lacune sono soprattutto dietro, con 23 reti incassate in 19 gare: «Ci sono aspetti da migliorare, però si vince facendo gol», ha detto Corini la notte di Santo Stefano, dopo il successo in extremis contro la Cremonese.

Lo squilibrio tra attacco e difesa si palesa proprio nei minuti finali. I rosanero hanno segnato 13 gol nell’ultimo quarto d’ora, 7 dei quali durante il recupero. Ma hanno anche perso 6 punti dopo il 90’, per la gioia di Cosenza, Cittadella, Parma e Como. Per riconquistare la curva, Corini dovrà ridurre questa ambivalenza. Solo così potrà regalare, vent’anni dopo, un’altra promozione al Palermo.