«Sono innamorato dell’italiano, e mi sento abbandonato senza la possibilità di cercare di parlarlo», si legge in una lettera di John Ronald Reuel Tolkien. A cinquant’anni dalla scomparsa dell’autore e dalla prima edizione italiana de Lo Hobbit, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (Gnam) dedica una mostra a Tolkien, curata da Oronzo Cilli e organizzata da Alessandro Nicosia, aperta al pubblico fino all’11 febbraio 2024.
TOLKIEN. Uomo, Professore, Autore è la più grande esposizione mai dedicata allo scrittore in Italia. Filologo, linguista, poeta, professore universitario e padre di una delle saghe fantasy più celebri al mondo: Il Signore degli Anelli. «Questa è la prima mostra che ha ricevuto l’autorizzazione della famiglia, cosa che in Italia non era mai accaduta», dice Oronzo Cilli.
«L’esposizione è divisa in tre sezioni e ogni parte cerca di regalare un’emozione diversa. La prima è legata all’uomo, quindi l’infanzia, la famiglia, gli amici. All’inizio si può vedere un baule originale che la mamma di Tolkien ha utilizzato quando è partita dal Sudafrica per l’Inghilterra portando con sé i due figli», continua il curatore. La seconda parte celebra la carriera dell’autore in quanto docente all’Università di Oxford e la terza ne esalta la produzione letteraria.
Componimenti musicali, libri, foto di familiari, antiche cartine geografiche, articoli, glossari, testi di lezioni, saggi, edizioni di libri. Questi sono solo alcuni degli elementi principali della mostra, che accoglie visitatori da tutto il mondo. «Io non ho mai letto il Signore degli Anelli, ma il mio fidanzato è un grande fan. È cresciuto con suo padre che gli leggeva i libri e ha sempre condiviso con me questa passione. Quando ho visto l’esposizione ho pensato che non potevo perdermela. È davvero bella, ci sono tanti dettagli sulla vita di Tolkien e sul suo lavoro», dice Fernanda dal Brasile. Paolo, un visitatore intento a fotografare le edizioni dei libri, dice: «Sono qui perché sono un grande appassionato di Tolkien da quando ero adolescente e la mostra è fatta bene. Ora sono molto curioso di vedere la parte sui disegni».
Come riportato dal Corriere della Sera, Tolkien è stato un convinto cattolico e conservatore e molti lo hanno rivendicato come figura di riferimento della destra italiana già dagli anni Sessanta. Edilio Rusconi è stato il primo editore italiano a riproporre in volume unico l’edizione italiana dell’opera di Tolkien completa, con lo scopo di far conoscere una cultura spiritualista e conservatrice, alternativa al progressismo marxista nostalgico del Sessantotto. Così lo scrittore, da idolo britannico degli hippies, è diventato un’icona della destra italiana, omaggiato anche dall’attuale premier Giorgia Meloni.
«Molti politici si appropriano di questi grandi autori senza motivo. Tutto il male descritto da Tolkien sembra un po’ lo specchio dell’industrializzazione. Lui era amante della natura. Voleva semplicemente scrivere un’opera, esprimere quello che aveva dentro e creare un mondo fantastico», dice Nicolas, un visitatore.
Nell’ultima sala della mostra, viene messa in scena l’eredità che ci lascia l’autore, che è molto più ampia del successo raggiunto con la vendita di un milione di copie nel 1984. Con poster e manifesti commerciali, film, fumetti, videogiochi, illustrazioni, composizioni musicali, adattamenti cinematografici, radiofonici e teatrali, Tolkien emerge come uno degli autori più famosi della letteratura inglese del Novecento.