Esclusiva

Febbraio 5 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 7 2024
Mare Fuori 4, il regista: «Stagione difficile da girare»

Ivan Silvestrini racconta in esclusiva a Zeta Luiss aneddoti, storie e curiosità del quarto capitolo della serie tv

Un carcere minorile napoletano fa da sfondo ad una delle serie tv italiane più amate degli ultimi tempi, creando un cult da 225 milioni di visualizzazioni tra i giovanissimi: Mare Fuori

Il cast sarà tra i super ospiti della seconda serata di Sanremo 2024, mercoledì 7 febbraio. Oltre a John Travolta, Giovanni Allevi e Giorgia, a intervallare le canzoni in gara ci saranno anche loro. Dopo l’apparizione nel 2023, gli attori saliranno sul palco dell’Ariston per presentare la quarta stagione che andrà in onda su Rai 2 il 14 febbraio (su RaiPlay le prime puntate sono già disponibili).  

Per l’occasione Zeta Luiss ha intervistato in esclusiva Ivan Silvestrini, regista di “Mare Fuori”: «Il nuovo capitolo è stata il più difficile da girare. Grazie al supporto di tutte le persone meravigliose che mi hanno circondato in questi mesi si è rivelata la più speciale». 

Ad un anno di distanza si torna con un mistero da svelare: lo sparo avvenuto alla piscina Mirabilis dove Carmine Di Salvo, interpretato da Massimiliano Caiazzo, e Rosa Ricci, impersonata da Maria Esposito, si sono dati appuntamento. I due vengono scoperti dal padre di lei, Don Salvatore, boss del clan Ricci, che costringe la ragazza a scegliere tra famiglia e amore. 

I detenuti dell’Istituto Penale per i Minorenni (IPM) di Napoli tornano così sugli schermi, ritrovandosi faccia a faccia con le loro scelte. Il regista Silvestrini racconta: «È una storia più matura quella che vedremo, in cui le porte del carcere cominciano ad aprirsi, facendo intravedere ai nostri protagonisti una speranza, e perchè no, una vita fuori da quelle mura. Non mancheranno i colpi di scena, e alcuni personaggi saranno costretti a cambiare. Credo che questa vada a chiudere un arco narrativo, aprendo una nuova fase di “Mare fuori”».

Le difficoltà nel girare la quarta stagione sono state diverse come spiega anche il regista: «Volevo che fosse speciale e calorosa, nonostante tutte le perdite che abbiamo avuto nella terza. Si trattava di sviluppare nuovi protagonisti. Per fortuna c’era con me un cast straordinario, intenzionato a dare il meglio, molto responsabilizzato anche dall’impatto sociale che questa serie ha sul pubblico”. 

Le avventure e le disavventure durante le riprese sono state tante, un aneddoto che Silvestrini racconta col sorriso è quando uno stormo di gabbiani ha attaccato il drone: «È stata la scena più complessa e strana che si sia mai presentata. Nella nuova sigla si vedono ragazzi e ragazze che dormono nei campetti sportivi. Ecco, in quel momento stavano morendo dalla paura perché dei gabbiani avevano percepito l’apparecchio volante come un predatore. Non solo lo hanno accerchiato, ma hanno bombardato di escrementi i nostri attori, a cui io dovevo gridare: “Resistete! State fermi!”. E loro terrorizzati, uno ad uno, venivano colpiti senza pietà”. Una scena esilarante, ma che fa parte degli incidenti del mestiere. 

I temi che vengono trattati all’interno della serie sono importanti per le nuove generazioni, e come dice il regista danno modo di pensare e riflettere: «Mi è capitato di discutere col cast su come trattare certi temi delicatissimi, è stata un’esperienza umana che mi ha arricchito – continua Silvestrini – spero che si possa generare un dibattito intorno a queste puntate, come accaduto in precedenza, e che i giovani abbiano un imprinting positivo di tolleranza e rispetto». 

regista mare fuori
Il Cast di “Mare Fuori 4” al Roma Film Festival

Il regista sottolinea il bel rapporto con tutti gli attori: «Alcuni li vedo più spesso di altri per questioni geografiche o di affinità elettive. Al momento sono quasi tutti impegnati, lavorano sempre ed è difficile incontrarli fuori dal set, ma di questo non posso che compiacermi».

Ognuno di loro ha portato sullo schermo un personaggio complesso, amato o odiato dal pubblico a casa: Chiattillo, Naditza, Pino u pazzu. Il legame con alcuni si è creato fin dall’inizio, e tutti, chi più chi meno, hanno sviluppato delle preferenze. Proprio come il regista: «Voglio bene a tutti loro, ognuno ha qualcosa di speciale. Quello che mi assomiglia di più è sicuramente Beppe, e per certi versi Sofia. Mentre quella che più di tutti posso considerare una mia creatura è Rosa Ricci».

“Mare fuori” è un telefilm atipico: carceri minorili ed intrecci amorosi sono i temi salienti. In Italia questa storia ha generato un grande seguito, e un sorprendente successo. Centotrentacinque milioni di visualizzazioni solo della terza serie e un apprezzamento sui social network mai registrati per un prodotto Rai.

Silvestrini non se ne capacita, anche se le cause sono diverse, ma una in particolare: «C’è l’affezione genuina verso i protagonisti. Nelle loro storie rivediamo parte di noi, del nostro dolore e delle nostre frustrazioni, a volte con nostalgia, a volte con immedesimazione totale».

I personaggi sono al centro di tutto, e la loro crescita psicologica è frutto della bravura degli sceneggiatori Cristiana Farina e Maurizio Careddu: «So che entrambi sono stati spesso nell’istituto di pena minorile di Nisida per parlare con i suoi ospiti – spiega il regista – dalle loro storie romanzate sono nate le idee. La volontà era quella di creare una narrazione diversa, dove alla criminalità si contrapponesse uno Stato che opera per recuperare ragazze e ragazzi in tenera età. Insegnando loro ad imparare dai propri sbagli».

La serie crea dipendenza, e anche il regista è dello stesso avviso: «In questo momento storico le persone hanno bisogno di riavvicinarsi e questa serie lo permette. Ciò che fa sviluppare è tanta empatia ed emozione».

Il futuro è lungo per questa serie, e i fan non potranno che essere felici. Silvestrini infatti rassicura: «La storia non finisce qua. Ci sarà “Mare fuori” 5 e 6».

Leggi per approfondire: “Mare Fuori” alla Luiss Cinema e desiderio di riscatto