Chiusa l’ambasciata israeliana di Roma ai Parioli per allerta terrorismo, insieme ad altri 27 istituti diplomatici in tutto il mondo. La strada antistante l’edificio, via Michele Mercati, è presidiata da un gruppo di militari. La decisione viene direttamente da Tel Aviv dopo le minacce ricevute dall’Iran, che intende vendicare il raid aereo subito a Damasco lo scorso 1 aprile, in cui è crollata parte dell’ambasciata della Repubblica islamica in Siria. Nel bombardamento hanno perso la vita otto iraniani tra cui Mohammed Reza Zahedi, alto comandante delle Guardie rivoluzionarie.
Gli esperti sostengono che l’attacco sia il più grande di questo genere contro l’Iran da quando l’ex presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump ha ordinato l’assassinio di Qassam Soleimani a Baghdad nel 2020.
Il leader supremo Ali Khamenei ha minacciato negli scorsi giorni che Israele “sarebbe stata punita dai coraggiosi guerrieri”. L’Iran supporta vari gruppi nella regione con forniture militari e aiuti finanziari. Tra questi ci sono Hamas nella Striscia di Gaza, i ribelli yemeniti Houthi e milizie irachene, che hanno tentato in passato di attaccare basi degli Stati Uniti in risposta alle azioni di Israele. Un’altra formazione vicina al regime islamico è Hezbollah in Libano, che gioca un ruolo chiave nella politica del Paese ed è il più potente alleato di Teheran.