Esclusiva

Aprile 22 2024
“Just Apnea”, i campioni italiani di hockey subacqueo

La squadra di Bari conquista il titolo il 21 aprile 2024 battendo 9-1 il “Sub Cagliari”

Giocare a hockey, ma sott’acqua. È proprio trattenendo il fiato che la squadra di Bari Just Apnea ha vinto il 21 aprile 2024 il Campionato Italiano Assoluto di Hockey Subacqueo, battendo 9-1 il Sub Cagliari a Serravalle, San Marino. «Siamo molto orgogliosi di questo risultato, soprattutto per il gioco mostrato. È il frutto di un intenso lavoro svolto nell’ultimo anno di duro allenamento». Così Nicola Mattia Pierro, capitano del club barese.

Al posto della pista ghiacciata, questo sport si pratica in piscina, con pinne, maschera, snorkel, paradenti, calottina protettiva, una mazzetta di 30 centimetri e un guanto. Le partite si giocano sei contro sei, con quattro riserve in area cambi, e durano trenta minuti, divisi in due tempi. L’obiettivo è spingere il disco di metallo (di 1,3 kg) all’interno di una porta d’acciaio larga 3 metri, solo con l’uso della mazza, pena fallo. «Non esistono limiti di reti. Ci sono partite che finiscono 30-0, altre solo 1-0», spiega Roberto Pulieri, uno dei giocatori di Just Apnea.

«L’hockey subacqueo richiede il massimo sforzo fisico in apnea, perciò è necessaria una grande preparazione fisica e mentale. Bisogna sviluppare una forte intesa di squadra, dal momento che è impossibile comunicare durante la partita. Se vi state chiedendo il perché, provate a parlare sott’acqua!», dice il capitano Pierro.

Nelle ultime due edizioni del Campionato, 2022 e 2023, la squadra di Bari si è aggiudicata il secondo posto, subito dopo il Sub Cagliari. Per raggiungere il primo, i giocatori baresi hanno incrementato gli allenamenti: «La parte in acqua è stata incentrata sul gioco di squadra, che è stato il nostro punto forte durante tutto il campionato. Quest’anno abbiamo potuto concentrarci sulla tattica, in virtù del lavoro svolto in passato sulla parte tecnica e individuale. La marcia in più è stata la consapevolezza delle nostre potenzialità e la forza di un gruppo unito», dice Pierro.

L’hockey subacqueo non è una disciplina conosciuta. Nasce in Inghilterra nel 1954, per poi diffondersi in Australia, Sud Africa, Nuova Zelanda, e tra gli anni Ottanta e Novanta, in Europa e nel continente americano. Soltanto nel 1997 viene introdotto in Italia, a Bologna. I mondiali si disputano ogni quattro anni e attualmente la nazionale neozelandese è campione in carica a livello maschile. I prossimi si svolgeranno nel 2027.

Ad oggi esistono solo undici squadre sul territorio nazionale: Assetto Variabile e H2BO a Bologna, Eridania Torino, Sub Cagliari, Nel Blu Trieste, Altitudo Roma, GSO La Spezia, Circolo Inzani Parma, Nuoto Sub Vignola, Sub Rimini e Just Apnea Bari. «Ad oggi purtroppo è uno sport praticabile solo in poche città. La possibilità di diffusione è legata all’occasionale trasferimento di giocatori, che lasciano la loro squadra per crearne una nuova. Un altro problema è legato alla carenza di piscine nel nostro Paese. Inoltre, la difficoltà ed il costo di effettuare riprese subacquee lo rende di difficile fruizione in tv e sul web. Per farlo conoscere, si potrebbero organizzare corsi di formazione e finanziare l’avviamento di nuove squadre per esempio», aggiunge Pierro.

Tornati a casa, in Puglia, nuove sfide attendono i campioni italiani in carica: «Tra due settimane, alcuni di noi dovranno rispondere alla convocazione della nazionale italiana – conclude il capitano – Poi inizieremo subito a prepararci per la prossima stagione, che sarà piena di sfide, con la difficoltà aggiuntiva di dover riconfermare il risultato ottenuto quest’anno».