Esclusiva

Aprile 24 2024
Moretti: «L’Ue sanzionerà l’Italia»

L’europarlamentare Moretti parla ai canali di Zeta dopo che il decreto Pnrr è diventato legge. Possibili gravi sanzioni per l’Italia dopo l’emendamento passato sugli antiabortisti nei consultori

«L’Unione europea denuncia l’inserimento di figure terze nei consultori. I fondi del Pnrr che si danno alle regioni non possono essere utilizzati per pagare queste figure. Ieri è passato il provvedimento in Senato, ed ora faremo in modo che ci siano delle sanzioni verso l’Italia», dice l’europarlamentare Alessandra Moretti del Partito Democratico (Pd), iscritta nella famiglia europea dei Socialisti & Democratici dal 2019.

Il 23 aprile è passa al Senato con 95 sì, 68 no e un astenuto il decreto che contiene misure aggiuntive per l’applicazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il provvedimento, che aveva già ricevuto il via libera dalla Camera il 18 aprile, diventa legge. Ma lo scontro in Aula è aspro soprattutto su alcune misure come quella che consente le associazioni pro vita di collaborare con i consultori.

Nel dibattito sull’aborto che circonda lo scontro politico italiano arriva il rilievo tecnico di Bruxelles. Non si esprime quindi solo la portavoce della Commissione europea per gli Affari economici, Veerle Nuyts, che ha detto il 19 aprile: «L’emendamento al decreto Pnrr sull’aborto non è legato al piano di ripresa e resilienza italiano», ma anche l’onorevole Moretti: «La Commissione ha detto chiaramente che il governo italiano sta facendo qualcosa di sbagliato. E se dovesse accadere, si aprirebbero dei capitoli spiacevoli. Le donne si aiutano in altro modo, non così».

Moretti cita la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, dove si vuole introdurre il diritto fondamentale del all’interruzione di gravidanza.

La risoluzione, approvata dal Parlamento europeo, però, manca ancora del consenso degli Stati membri: «Io sono una delle firmatarie e difendo la libertà di autodeterminarsi della donna. La maternità si deve sostenere, visto il calo demografico nel nostro Paese, ma l’intervento dello Stato non è adeguato e indebolisce un diritto garantito dalla legge 194».

Sul tema è intervenuta anche la deputata di Fratelli d’Italia, Grazia Di Maggio: «Credo che la Commissione Europea debba concentrarsi sui problemi dell’Europa anziché intromettersi nelle leggi nazionali, specialmente se ciò alimenta una propaganda strumentalizzata dalla sinistra. Parliamo del Pnrr quater, che nella sua sesta missione si occupa del finanziamento delle case di comunità, all’interno delle quali troviamo i consultori. Era quindi naturale e sacrosanto mantenere intatto il senso della funzione di questi consultori senza apportare modifiche alla legge 194».

Secondo il ministero, in Italia si eseguono ogni anno circa sessantamila aborti (63.653 nel 2021) e si rivolge ai consultori, per ottenere il certificato medico obbligatorio, il 42,8% delle donne che intende abortire.

«Io sono contraria a questa norma – commenta l’eurodeputata – Il Governo dovrebbe tenere aperti i consultori, invece ne sta chiudendo tantissimi. Sono dei presìdi importanti di salute e di benessere per le persone. I fondi europei non possono essere utilizzati per alimentare e sostenere a livello economico i movimenti pro-vita, che tendono a far ricadere la colpa sulla donna».

Per approfondire leggi: All’Europarlamento l’aborto è un diritto fondamentale