«Ventotene ha la forma di un cavalluccio marino, o di un uccello con la cresta – un’upupa, un pappagallo – appollaiato su un filo. Un filo teso tra Capri e Ponza. La testa è rivolta a Gaeta e la coda, Punta dell’Arco, si protende più o meno verso Palermo. In tempi antichi, l’isola si chiamava Pandataria e Roma già ci mandava al confino persone scomode. Tutte donne, guarda il caso. Donne della famiglia imperiale, ma invise, ritenute fedifraghe, subdole, anche sediziose. Il nome dell’isola lo ha eroso e scolpito il vento, che soffia imperioso. Pandataria pandatà pandetè fendetè ventetè ventotè, fino all’isola che vento tiene».
Così Wu Ming, collettivo di scrittori italiani, descrive l’isola di Ventotene nel libro La macchina del vento. In questo luogo, nel 1941, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, durante il periodo in cui erano stati confinati per essersi opposti al regime fascista, scrissero il documento Per un’Europa libera e unita, oggi conosciuto come il Manifesto di Ventotene. Il testo, considerato tra i fondanti dell’Unione europea, nacque con lo scopo di dare il via a una rivoluzione democratica e creare una federazione ispirata ai principi di pace e libertà.
In occasione del 9 maggio, la Giornata dell’Europa, Giovanni Bloisi – di Varano Borghi in provincia di Varese, soprannominato il “ciclista della memoria” – partirà per un viaggio in bici, passando per 22 città italiane, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini al voto, in vista delle prossime Elezioni europee (dal 6 al 9 giugno 2024). Il progetto si chiama La bicicletta della memoria: la via europea da percorrere e porterà Giovanni da Ventotene al passo del Mortirolo, una delle scalate più suggestive del Giro d’Italia nel cuore delle Alpi, il 31 maggio.
«Attraverso la mia esperienza di viaggiatore solitario, parlando con tantissima gente, mi sono reso conto che era arrivato il momento di ricordare loro quanto è bello vivere nell’Unione europea. Non c’è bisogno di andare a cercare altro, basta mettere in atto quello che già esiste», dice il ciclista.
L’iniziativa è sostenuta dalle associazioni Movimento Federalista Europeo, Gioventù Federalista Europea, Istituto di Studi Federalisti Altiero Spinelli, Movimento Europeo in Italia e Ecomuseo della Resistenza in Mortirolo, con l’Alto Patrocinio del Parlamento europeo e la collaborazione della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
«Invitare le persone a votare è fondamentale. È molto importante che venga battuto l’astensionismo, perché andare a votare vuol dire rafforzare la democrazia europea. Dopo il voto, si presuppone che poi si discuta sulle scelte politiche da fare e in questo i cittadini devono essere coinvolti in prima persona», afferma Antonio Longo, membro del Comitato Federale del Movimento Federalista Europeo ed ex Direttore dell’Unità Europea.
Due ruote, un manubrio, pochi vestiti e un taccuino con i nomi dei paesini da cui deve passare giorno per giorno. «Da questa nuova avventura mi aspetto che le persone capiscano il senso del viaggio, anche perché non sarà in automobile o in treno. Si fa fatica a pedalare con la bicicletta carica. Io spero che apprezzino questo modo di apprendere la storia viaggiando, perché la storia bisogna impararla, oltre che studiarla», conclude Giovanni.