«A un certo punto la vita accelera. Dopo resta tutto fissato a un’immagine, un suono del momento. Si torna sempre lì. Potrei dire questo ad Amanda, se trovassi le parole. Mi ha chiesto ancora di quelle ragazze». Il 4 giugno, L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio ha vinto il Premio Strega Giovani 2024 al Teatro di Tor Bella Monaca, Roma. Così i ragazzi hanno scelto il racconto della fragilità umana, che attraversa ogni fase della vita, della paura, che arriva quando meno ci si aspetta, e della presa di coscienza, che riscuote gli animi e agisce come atto rivoluzionario nei confronti di una realtà da cambiare.
Ispirandosi a un episodio di cronaca realmente accaduto nel 1997 sulla Maiella, in Abruzzo, l’autrice scrive la storia di Lucia, una fisioterapista che si sta separando dal marito Dario, e sua figlia Amanda, che ritorna a casa da Milano dove studia all’università. Racconta di due uomini, prima amici e poi padri, e di tre ragazze scomparse un giorno di agosto al Dente del Lupo, una delle vette del Gran Sasso, vicino Pescara. (leggi qui la recensione completa)
La giuria che assegna il premio è composta da studenti tra i 16 e i 18 anni delle scuole superiori italiane e straniere. I liceali sono inoltre invitati a motivare la loro scelta con un testo scritto da inviare alla fondazione Bellonci, organizzatrice della competizione letteraria.
«Di quella sposa ho esaurito il coraggio, i sogni. Non ho più la sua età, non ne ho la forza. Certe mattine rinuncerei ad alzarmi, anch’io come Amanda. Vorrei affondare in un sonno libero e irresponsabile, per un giorno, una settimana o di più. Servire soltanto a me stessa, dimenticarli tutti. Mio padre mi chiede di accompagnarlo nel suo ultimo tratto, insiste che prenda quel terreno. A mia figlia devo restituire il mondo. Mi tirano ognuno dalla propria parte, al proprio bisogno. Mi spezzano».
Secondo e terzo posto sono andati ad Antonella Lattanzi, per Cose che non si raccontano (Einaudi), con 72 voti, e Chiara Valerio con Chi dice e chi tace (Sellerio), con 67.
«Mi sento di chiedervi scusa a nome di tutta la mia generazione che non ha preparato per voi il migliore dei mondi possibili», ha detto l’autrice rivolgendosi ai giovani presenti in sala.