Esclusiva

Giugno 7 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Giugno 8 2024
Zedda vs Zedda: la sfida per Cagliari

Alessandra e Massimo Zedda parlano a Zeta in vista delle elezioni comunali dell’8-9 giugno. Temi centrali: nuovo stadio, cantieri, giovani ed Europa

“La guerra degli Zedda”: così i giornali sardi hanno ribattezzato la sfida per il controllo di Palazzo Bacaredda, sede del Comune di Cagliari. Le elezioni per insediare la nuova giunta si svolgeranno assieme a quelle europee dell’8 e 9 giugno, e vedono fronteggiarsi due figure omonime solo nel nome: Alessandra e Massimo Zedda. In questa isola, divenuta un vero e proprio laboratorio politico, la battaglia si preannuncia intensa. Massimo Zedda, 48 anni, primo cittadino dal 2011 al 2019, rappresenta il centro sinistra e la linea della nuova presidente della Regione Alessandra Todde. Alessandra Zedda, 58 anni, ex vicepresidente nella giunta del governatore Christian Solinas, incarna invece le ambizioni del centro destra, avendo da poco aderito alla Lega dopo una lunga militanza in Forza Italia.

Zeta, a meno di 48 ore dalle elezioni, ha intervistato i due maggiori candidati, anche se in totale sono cinque i politici in corsa. Oltre a Massimo e Alessandra, ci sono Giuseppe Farris, ex assessore e consigliere comunale, sostenuto dalla lista Movimento CiviCA 2024; Emanuela Corda, ex deputata del Movimento 5 Stelle e presidente nazionale di Alternativa; e Claudia Ortu, giornalista e ricercatrice di linguistica, sostenuta da Potere al Popolo e PCI.

Alessandra Zedda ha dichiarato che, se eletta sindaco, la sua priorità sarà migliorare la sicurezza: «Il nostro primo obiettivo è un grande patto con tutte le forze dell’ordine e il coinvolgimento dei comuni della città metropolitana. Pianifichiamo una manutenzione straordinaria dell’illuminazione e delle videocamere, oltre alla sistemazione di strade e marciapiedi nelle aree più degradate, spesso non solo in periferia ma anche alle porte della città. Vogliamo aprire queste porte e renderle decorose».

L’ex sindaco, che dopo due mandati si ricandida a queste elezioni 2024, replica: «La prima cosa per me è far finire quanto prima i lavori e chiudere i cantieri, perché i residenti e soprattutto i commercianti non ne possono più di promesse non mantenute. Non è un bel fiore all’occhiello per un capoluogo turistico. Oltre a questo, c’è l’intenzione di tornare ad ascoltare i cittadini: organizzare degli incontri e dare risposte concrete. Sarebbe tanto rispetto al passato».

In questo momento particolare, Cagliari ha una situazione complessa: ci sono molti cantieri e progetti aperti che richiedono attenzione, oltre a temi fondamentali come sicurezza, pulizia urbana. La città manca di ordine e serve una riorganizzazione del commercio e dell’artigianato. Alessandra Zedda su questo dice: «Voglio riconoscere il coraggio dell’amministrazione uscente per aver insistito sulle opere infrastrutturali. Crediamo che le idee, la determinazione e la sensibilità delle donne in politica siano un valore aggiunto. Vogliamo una Cagliari solidale, inclusiva, che non lascia indietro nessuno e rispetti valori come la famiglia e l’accessibilità. La sicurezza deve essere un patto tra cittadini, imprese, commercianti e associazioni. Questa città merita di essere sicura. Inoltre, intendiamo riorganizzare con il piano del commercio e il piano dei parcheggi, migliorando traffico e sosta. Accelereremo la chiusura dei cantieri nevralgici e convocheremo le imprese per potenziare i lavori».

La candidata in vista del weekend sprona i cittadini: «Andate a votare. Il nostro voto è un’opportunità per esprimere la nostra visione. È importante recuperare la fiducia con fatti concreti. Anche questa Europa deve mostrarsi vicina alla Sardegna e a Cagliari, che soffre ancora per l’insularità. Sono convinta che i cagliaritani abbiano capito le mie intenzioni e riconoscano i fatti che ho realizzato come amministratrice».

Massimo Zedda per questo weekend non è dello stesso avviso sulla giunta uscente, ma spera in un afflusso più consistente rispetto a quello che dicono i dati: «Mi vedo ottimista in una coerenza tra i voti che sono arrivati in Regione e quelli che ci saranno a Cagliari. Insomma, si è già manifestato un ampio dissenso per la destra alle regionali, il fatto di avere una sinergia con la Todde aiuterà. Dopo Truzzu i cittadini stanno cercando una politica diversa e forse l’hanno già dimostrato. L’eredità passata peserà al centrodestra».

Per quanto riguarda la questione nuovo stadio, e i tempi sempre più lunghi, Alessandra Zedda commenta: «Lo stadio ci sarà e verrà fatto a Sant’Elia, lo conferma l’adozione del Piano urbanistico comunale (PUC). Il finanziamento è garantito dalla Regione e dal Comune di Cagliari. Pensiamo che sarà molto più di un campo da gioco, accogliendo spettacoli e diventando un centro sportivo 360° giorni all’anno».

Massimo Zedda conferma quanto detto rassicurando gli elettori: «Il progetto per lo stadio c’è, ed è un piano che adesso è nella fase di valutazione da parte del Ministero, del Governo, della Regione e del Comune, insieme alla società di calcio. Stanno valutando il piano economico-finanziario».

Per il turismo i dati sono in crescita, ma l’isola e ancor di più il capoluogo devono essere pronti ad accogliere questi cambiamenti, che con i lavori a cielo aperto è difficile ottenere. La politica di centro destra ha sottolineato: «La città deve crescere in tutti i settori, valorizzando le nostre tradizioni e la vocazione naturalistica. Non bastano più sole e mare: serve un turismo strutturato e innovativo, attivo tutto l’anno. Dobbiamo migliorare i trasporti, sia aerei che marittimi, e investire in infrastrutture per superare l’insularità».

L’ex sindaco è dello stesso avviso ma è l’aeroporto il punto da cui ripartire, investendo soldi e tempo: «In un’isola, il sistema che può garantire maggiori flussi turistici è dato dai trasporti, con la continuità aerea e marittima e con provvedimenti legati agli incentivi e alle maggiori rotte. Bisogna potenziare quindi porti e aeroporti. Cagliari-Elmas era stato pensato per Italia ‘90 per gestire un traffico di cinque milioni di passeggeri. Oggi questo però non basta più».

I giovani e la cultura sono al centro del suo programma politico, soprattutto le nuove competenze giovanili: «L’innovazione tecnologica, la ricerca scientifica e settori come la nautica e l’arte possono offrire nuove opportunità di lavoro e crescita economica. Dobbiamo investire in queste aree per incentivare i ragazzi a rimanere in Sardegna anziché cercare altrove. Insomma riscoprire il lavoro per cui hanno studiato nella loro terra natale».

Sul confronto Zedda vs Zedda, l’ex assessora regionale conclude: «Cagliari ha bisogno di un governo immediato. Spero che i cittadini scelgano me al primo turno, senza perdere altro tempo».

Anche Massimo Zedda è dello stesso avviso: «Sulla possibilità di un ballottaggio con l’avversaria vedremo che cosa accadrà sabato e domenica, e poi lunedì con lo spoglio. Recuperare due settimane e anche molte risorse pubbliche per la riorganizzazione del ballottaggio sarebbe assurdo».

Guardando ai dati delle Regionali di febbraio, questa sfida non dovrebbe suscitare suspense. A Cagliari, il candidato della premier Giorgia Meloni, Paolo Truzzu, ha perso, finendo quasi 20 punti sotto Alessandra Todde. Nonostante fosse sindaco eletto con ampio margine nel 2019, il risultato è stato disastroso. Oggi, Truzzu è sparito dalla scena politica, vittima della damnatio memoriae. Resta una sfida tra due politici che hanno a cuore il bene della città.

Per approfondire: Elezioni regionali in Sardegna: un’arena politica in fermento