«In Francia, i rappresentanti dell’estrema destra hanno raggiunto il 40% dei voti espressi. È una situazione alla quale non posso rassegnarmi. Il paese ha bisogno di una maggioranza chiara per agire nella serenità e nella concordia». Sono le nove di sera e dopo appena un’ora dai primi exit poll delle elezioni europee il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron annuncia a sorpresa lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale dopo la sconfitta del suo partito Renaissance, fermo al 15,2% dei voti. A trionfare è Rassemblement National, che con il giovane Jordan Bardella presidente ha raggiunto il 32%, il doppio dei consensi dell’alleanza centrista macroniana.
Il ventottenne di origini italiane è stato scelto da Marine Le Pen nel 2019 come capolista di RN alle elezioni per il Parlamento europeo, ed è stato eletto dopo undici anni di presidenza dell’ex candidata all’Eliseo. «I francesi hanno espresso oggi il loro sostegno all’Europa delle nazioni. Siamo determinati a cambiare orientamento all’Unione europea» ha commentato Bardella, seguito dal post su X di Le Pen: «Il messaggio a un potere macronista che, voto dopo voto, si sta disintegrando è chiaro: la Francia non vuole più una costruzione europea tecnocratica». La leader di RN si è detta pronta a governare se il partito riceverà la fiducia dei cittadini.
La Francia avrà 81 seggi su 720 totali nella nuova legislatura dell’Europarlamento, seconda solo alla Germania con 96 seggi. Nonostante il netto risultato elettorale, la situazione interna è in bilico. Dopo il crollo alle urne, Macron ha indetto le elezioni anticipate per la prima volta dal 1997, che si svolgeranno in doppio turno il 30 giugno e il 7 luglio, a tre settimane dai Giochi olimpici.
L’«arma costituzionale» dello scioglimento anticipato, prevista all’articolo 12 della Constitution française, può essere usata dal capo di Stato “sentiti il Primo ministro e i Presidenti delle assemblee”. In passato, lo strumento è servito a superare momenti di crisi. Ma ventisei anni fa i risultati non furono quelli sperati: Jacques Chirac, Presidente della Repubblica di centrodestra, sciolse il Parlamento perché il primo ministro Alain Juppé perdeva consensi. Le successive elezioni furono vinte dai socialisti, con la nomina di Lionel Jospin alla presidenza del Consiglio.
È possibile che Macron, seguendo questa strategia, corra lo stesso rischio di “coabitazione”, con il Presidente della Repubblica al governo senza maggioranza insieme ad un Primo ministro di orientamento opposto. Ma «non ci si sbaglia mai dando la parola al popolo» è il messaggio che promana dall’entourage del capo di Stato.
Bisogna però distinguere il piano nazionale da quello europeo, perché la preferenza per il Rassemblement Nationale alle europee potrebbe non replicarsi alle legislative. Le elezioni si articolano in due turni di votazione, con un sistema uninominale maggioritario in cui ogni collegio elegge un unico rappresentante. La popolazione è divisa in 577 collegi su base territoriale. Il candidato viene eletto al primo turno se raggiunge la maggioranza assoluta dei voti, purché sia pari ad almeno il 25% degli elettori iscritti alle liste del collegio. Altrimenti, si passa al ballottaggio nel secondo turno tra i primi due classificati e tutti quelli che hanno ottenuto il 12,5% di consensi degli elettori iscritti alle liste del collegio. Quando l’affluenza è alta, la probabilità di ballottaggi a tre o a quattro candidati è maggiore.
Per queste ragioni, la situazione è tumultuosa ma ancora non definita. Da non perdere di vista nemmeno gli altri partiti che hanno ottenuto risultati inaspettati alle europee, come i socialisti di Place publique guidati da Raphael Glucksmann e arrivati terzi con il 13,8%. La serata elettorale si è chiusa tra le manifestazioni in Place de la Republique a Parigi, con gli ecologisti e il movimento di sinistra La France Insoumise di Jean-Luc Melenchon che annunciano una battaglia contro l’estrema destra al governo. Inizia ora la campagna elettorale lampo che porterà i cittadini francesi alle urne il 30 giugno.
Aggiornamento del 16 giugno 2024
Sta per iniziare la frenetica campagna elettorale in Francia in vista delle elezioni legislative anticipate indette dal Presidente francese Emmanuel Macron. Oggi è l’ultimo giorno per presentare le candidature. L’ex presidente François Hollande ha depositato il suo nome con i socialisti del Nuovo Fronte Popolare, alleanza di sinistra.
La France Insoumise, formazione guidata da Jean-Luc Mélenchon, ha presentato le sue liste, da cui è emersa l’esclusione di diversi deputati le cui posizioni sono state considerate non in linea con il partito.
Proteste in tutto il paese contro il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella, guidate dal timore di vedere salire al governo l’estrema destra per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale. Migliaia le persone scese in piazza a manifestare in tutta la Francia, 50.000 solo a Parigi.
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