Esclusiva

Dicembre 19 2024
Lo spazio e il problema inquinamento

I detriti nello spazio sono una minaccia, l’ingegnere Enrico Ferrone spiega i problemi che nascono dalla presenza di detriti

Che un giorno l’umanità possa trovare un “Planet B” non è sicuro. Ma è evidente che stia riuscendo ad inquinarlo ancor prima di arrivarci. I concetti di esplorazione cosmica e viaggi interplanetari non appartengono più alla fantascienza. Aziende come SpaceX e Axiom hanno reso il turismo spaziale una realtà concreta e cresce la preoccupazione per l’impatto che l’umanità ha già avuto sull’ambiente che vorrebbe analizzare.

Con l’espansione dei programmi commerciali delle aziende private e l’affollamento dell’orbita terrestre, il rischio di collisioni tra satelliti e frammenti spaziali aumenta. Enrico Ferrone, ingegnere e presidente della Space Exploration Commission, spiega: «Tra qualche anno, potremmo avere problemi di viabilità anche nello spazio con il rischio di collisioni. L’inquinamento e i frammenti spaziali potrebbero distruggere i nostri satelliti, ricadendo poi sulla Terra e nei mari, che ricoprono i tre quarti del nostro pianeta e ci alimentano». Questo scenario di saturazione dell’orbita terrestre diventa allarmante.

La NASA stima che attualmente ci siano circa 23.000 oggetti di dimensioni superiori a una palla da baseball in orbita attorno alla Terra, oltre a mezzo milione di pezzi con misure comprese tra 1 e 10 cm e ben 100 milioni di frammenti di dimensioni inferiori ai 10 mm. Questo problema include satelliti dismessi, rottami e detriti dei lanci spaziali dal 1960 ad oggi.

La US Space Force ha esortato l’industria privata a trovare soluzioni per affrontare il problema dell’inquinamento spaziale. La NASA, da parte sua, ha già avviato un sistema di catalogazione degli oggetti spaziali, classificandoli in base alle loro dimensioni e ai livelli di rischio. Questo è supportato da un programma specifico chiamato Orbital Debris Program Office.

La NASA ha già avviato un programma di catalogazione degli oggetti spaziali, classificandoli in base alle loro dimensioni e ai rischi che pongono. Tuttavia, in un contesto di competizione privata nell’esplorazione spaziale, il problema dell’inquinamento orbitale rischia di compromettere la stessa sicurezza delle operazioni future.

Elon Musk e il futuro della politica spaziale

«In questo contesto l’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, gioca un ruolo centrale», afferma Ferrone. Il fondatore di SpaceX ha trasformato la sua visione di colonizzazione spaziale in un progetto concreto, ma le sue posizioni politiche sono spesso cambiate in modo drastico. In passato molto vicino all’ex presidente degli USA Barack Obama, Musk ha recentemente finanziato la campagna elettorale di Donald Trump, diventando un punto di riferimento per la politica spaziale americana. A poche settimane dal ritorno del Tycoon alla guida degli USA c’è preoccupazione per il futuro dei programmi spaziali, tra cui Artemis, che mira a riportare l’uomo sulla Luna.

Ferrone continua, riflettendo sulla posizione di Musk: «E’ un uomo che considera ogni insuccesso un’opportunità per migliorare. Speriamo che abbia ragione, ma nel momento in cui il primo essere umano perderà la vita nello spazio, forse rivedrà le sue posizioni».

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