Esclusiva

Gennaio 2 2025.
 
Ultimo aggiornamento: Gennaio 9 2025
Gli incidenti sono diminuiti con il nuovo Codice della Strada?

Scontro sui dati relativi ai morti sulle strade esposti dal ministro Salvini, mentre bar e ristoranti protestano per il calo delle vendite di alcol

Sono passate da poco le tre del mattino del primo gennaio e a Prato un uomo di cinquantacinque anni viene fermato dalla polizia stradale per un controllo. L’etilometro segna un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro. La denuncia degli agenti porta non solo al sequestro dell’automobile, ma anche all’arresto con una pena fino ad anno, ad un’ammenda che può raggiungere i seimila euro e alla sospensione della patente per almeno un anno. Sono le stesse pene che corre un quarantenne risultato positivo all’alcoltest dei carabinieri, nella notte di capodanno, dopo essere sbandato a Caerano di San Marco, in provincia di Treviso. Storie che raccontano alcune delle novità del Codice della Strada entrato in vigore a metà dicembre. 

Delle regole che stanno cambiando il comportamento dei cittadini. E che fanno gioire il ministro dei Trasporti Matteo Salvini: «Per me è un successo» dice davanti al cellulare durante una diretta social del primo gennaio per commentare i dati ottenuti col nuovo regolamento. «Grazie alle nuove regole sono diminuiti incidenti, feriti e morti del 25%». Secondo i numeri del Viminale, col nuovo Codice della Strada i morti fra il 14 e il 28 di dicembre del 2024 sono diciassette in meno rispetto a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente.

Passano quarantotto ore, però, e un comunicato dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale) smentisce il vicepremier: «Sono dichiarazioni fuorvianti e imprecise». Il problema sarebbero proprio i dati forniti dal ministero dell’Interno, che considera «soltanto gli scontri mortali rilevati da polizia stradale e carabinieri». Non sarebbero tenuti in considerazione, quindi, quelli registrati dalla polizia municipale, che secondo l’Istat sarebbero due terzi del totale. L’analisi dell’associazione rivede così i dati, che sarebbero stabili rispetto all’anno scorso: 111 morti sulle strade fra il 14 e il 28 dicembre del 2024, contro 110 morti durante lo stesso periodo del 2023.

Per Salvini, comunque, «ne sta valendo la pena, abbiamo fatto del bene, buona politica». I risultati starebbero arrivando anche se «sul consumo di alcol non cambia nulla, il massimo era 0,5 prima ed è 0,5 oggi. Poi a quanto corrisponde in termine di bicchieri, dipende dal fisico, dall’età, da quello che mangi, dalla vostra condizione di salute», spiega.

LE CONSEGUENZE PER BAR E RISTORANTI

In effetti, gli “scaglioni” dei limiti alcolemici sono gli stessi di prima. Sono diverse, molto più pesanti, le sanzioni per chi non li rispetta. «Si tratta di misure draconiane che hanno spaventato l’automobilista italiano, abituato tradizionalmente al liberi tutti» secondo l’avvocato Domenico Musicco, presidente della Associazione vittime della strada. E così cala drasticamente la vendita di bottiglie di birra o vino e iniziano le proteste degli imprenditori proprietari di ristoranti. Alcuni di loro, come Stefano Sinibaldi, che possiede il locale “MezzoKm” a Campiglia Marittima, un paesino di dodicimila abitanti in provincia di Livorno, cercano soluzioni alternative. Finita la cena, per evitare guai con le patenti dei clienti, propone di accompagnarli a casa. «Dopo le restrizioni vediamo che c’è molta paura – spiega Sinibaldi – e può diventare un’idea anche a livello nazionale». Anche perché, secondo Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Toscana, «questa nuova norma andrà a modificare lo stile di vita di quelle persone che al ristorante non hanno mai rappresentato un pericolo per il Codice della Strada».

LE NUOVE SANZIONI PER ALCOL E DROGHE

Superando il primo limite, quello dei 0,5 grammi per litro, si rischia già una multa tra 573 e 2.170 euro, oltre alla sospensione della patente da tre a sei mesi. Se il tasso è compreso tra 0,8 e 1,5 c’è anche l’arresto fino a sei mesi, un’ammenda da 800 a 3.200 euro e, in questo caso, una sospensione fino a un anno. Inoltre, verrà installato nell’auto un dispositivo alcolock, che bloccherà il motore nel caso il conducente abbia bevuto. Infine, se si supereranno 1,5 grammi per litro, ci sarà l’arresto con una pena da 6 mesi a un anno e un’ammenda da 1.500 a 6.000 euro, oltre alla sospensione della patente da uno a due anni. In quest’ultimo caso, se venisse trovato ancora in stato di ebbrezza nei due anni successivi, scatterebbe la revoca sia della licenza di guida sia del mezzo di trasporto.

Fra le novità che fanno più discutere ci sono quelle per i test antidroga, che possono essere effettuati anche in strada, appena l’auto viene fermata. Per chi risulta positivo, la sospensione della patente è immediata, mentre ci sarebbe la revoca di tre anni in caso di conferma dei primi accertamenti.

E, collegato a questo, diventano più pesanti le pene per chi provoca incidenti guidando in condizioni alterate da alcol o droghe. Per omicidio stradale, adesso, si rischiano dai due ai sette anni.

CELLULARI E VELOCITÀ ALLA GUIDA

Altri due interventi centrali per Salvini riguardano le persone che guidano troppo velocemente o utilizzando il telefono. Per quest’ultimesono previste sanzioni che raggiungono un massimo di mille euro e la sospensione automatica della patente per una settimana. Per i recidivi la multa sale fino a millequattrocento euro con sospensione fino a tre mesi. «Mi spiace per le prime patenti ritirate per chi usava il cellulare al volante – dice a riguardo Salvini – ma spero servano come segnale per salvare vite. Rispondere a quel messaggino, chattare, distrarsi, fare la live, smanettare sul cellulare mentre si guida può essere mortale, per voi e per gli altri».

Aumentano anche le pene per chi supera i limiti di velocità. Si dovranno pagare fino a settecento euro se si va oltre di 10 km/h, fino a quasi duemiladuecento euro oltre di 40 km/h e fino a tremilaquattrocento oltrepassando il limite di più di 60 km/h. Per le ultime due infrazioni, inoltre, la patente verrebbe sospesa.

GLI ALTRI MEZZI

Dal Codice della Strada arriva una stretta anche per i monopattini, che ha già provocato le proteste delle società di sharing che operano in Italia. Per i mezzi a due ruote saranno obbligatorie la targa, il casco e l’assicurazione. Inoltre, sarà vietata la circolazione fuori dai centri urbani, sulla piste ciclabili e sulle isole pedonali. Delle restrizioni che Salvini giustificando citando i dati del 2024: «Solo quest’anno sono morti 18 ragazzi e l’anno scorso ci sono stati 3300 incidenti in monopattino».

LEGGI ANCHE

MANOVRA 2025, I DETTAGLI