«La mia è una canzone che vuole essere un urlo alla libertà». Esordisce così Alex Wyse, uno dei quattro giovani finalisti della categoria ‘Nuove Proposte’ a Sanremo 2025. Il suo brano “Rockstar” ha già registrato un grande successo, con un milione di ascolti sulle piattaforme di streaming.
«Rockstar è un invito a essere noi stessi, penso alla mia generazione, sono contento di portare questo messaggio», spiega Wyse, emozionato e anche impacciato per la sua primissima conferenza stampa a Sanremo.
Essere fragili e sfuggenti senza sentirsi giudicati è il senso ultimo della sua canzone. Che racconta pure della continua ricerca di chi si è senza sentirsi legati a qualcuno o a qualcosa. «La libertà non me l’ha mai tolta nessuno, ma tante volte mi sono imposto dei limiti, adesso invece – aggiunge – voglio sentirmi indipendente da tutto, rispettando però gli altri».
Dal talent di Amici al teatro Ariston è stato tutto molto veloce. E anche se non dovesse piacere a tutti, la rockstar Alex sottolinea come sia «sempre un’emozione essere ascoltati a prescindere dal palco, io vivo di questo». Non si aspetta nulla di più: «Mi basta fare il mio lavoro», ribadisce. La kermesse sanremese la definisce come un nuovo capitolo, un palco che ha sempre sognato da piccolo. Poi con un sorriso esclama: «Ci sono cresciuto guardandolo!». Musica e felicità si intrecciano, si emoziona rispondendo alle domande dei giornalisti in sala: «La musica è il mio essere, mi dà molta tranquillità». La descrive come ‘lo scattare delle fotografie’. Sul tema felicità, se in un primo momento esita perchè è «complessa da descrivere», si ferma un attimo e dice: «È questa la mia felicità e me la sto vivendo a pieno, essere qui».
Guardarsi dentro, sbagliare e abbracciare l’unicità che ogni individuo porta con sé è il cuore di “Rockstar”. Ma chi può davvero definirsi tale? «Lo siamo tutti, dobbiamo sfidare le convenzioni senza avere paura di mostrarsi nel nostro profondo», dice Alex. Che, in quanto parte delle ‘Nuove Proposte’, non parteciperà alla serata delle cover, ma che – se avesse potuto – avrebbe scelto “L’Emozione non ha voce” di Adriano Celentano. Un pezzo, dice, che avrebbe voluto cantare con Lucio Corsi che, insieme a Brunori Sas, è il collega che ammira di più.
