«Siamo testimoni ogni giorno di una richiesta di formazione da parte delle imprese e della pubblica amministrazione in merito allo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa». Con queste parole Gaetano Quagliariello, Preside della School of Government Luiss ha aperto il convegno “L’intelligenza artificiale generativa nel mondo delle imprese e delle PA”. La conferenza si è tenuta presso la sala delle colonne all’università Luiss. Gli esperti si sono alternati moderati dalla direttrice di Formiche Flavia Giacobbe.
Potenzialità e sviluppo
Paolo Spagnoletti, Fastweb e Vodafone Chair in cybersecurity and digital transformation Luiss, afferma che le strategie per IA generativa nelle PMI devono basarsi su tre punti chiave: «Approccio plug and play, interventi architetturali e iniziative di mercato».
Molte aziende «stanno sperimentando diverse strategie per integrare l’IA generativa, bilanciando opportunità e rischi». Rimane tuttavia, l’incertezza «soprattutto per quanto riguarda la governance dei dati, la sicurezza e la sostenibilità dell’IA». A questo fine, la ricerca «promossa da Fastweb, Vodafone e il centro IA for Society della Luiss, ha il ruolo di guidare le organizzazioni verso un uso consapevole, strategico e sostenibile dell’ intelligenza artificiale».
Paola Severino, Presidente Luiss School of Law, afferma che «si deve lavorare molto perché è necessario introdurre nuove competenze all’interno del tessuto industriale». Sottolinea che «l’IA si sta sviluppando più rapidamente nel mondo delle imprese private rispetto alla pubblica amministrazione, creando una disparità che va colmata». Ricorda come «l’Europa sul tema dell’intelligenza artificiale sia stata molto tempestiva forse troppo», ed evidenzia il limite legislativo «perché è una regolamentazione standard che non si è basata sulla concretezza».
Legislazione e applicazione tecnologia IA
«La tecnologia IA è un fattore fondamentale nel campo militare e della difesa», afferma Lorenzo Guerini, presidente Copasir. «Oggi, parliamo di guerra ma dobbiamo parlare di guerra ibrida – continua- «l’elemento dell’ informazione e l’intelligenza artificiale sul tema della disinformazione siano un fattore potentissimo». Sottolinea, quanto, la collaborazione tra Europa e Stati Uniti sia necessaria per lo sviluppo e applicazione dell’intelligenza artificiale.
«La velocità dello sviluppo dell’ AI rende difficile per gli apparati legislativi tenere il passo», spiega Debora Bergamini, Vice presidente delegazione italiana presso Assemblea Parlamentare per la Cybersicurezza Nazionale. Bergamini sottolinea che «Il compito del legislatore è quello di creare un “ecosistema», affinché le imprese possano utilizzare le potenzialità della tecnologia». Bergamini ritiene anche sia fondamentale, «garantire regole affinché l’algoritmo non si sovraordini la libertà dell’uomo».
Piccole e medie imprese e tecnologia
L’intervento di Vittoria Carli, Confindustria, si concentra sull’importanza dell’intelligenza artificiale generativa per le imprese e sul ruolo della pubblica amministrazione. «Il 42% delle nostre imprese, proprio perché tecnologiche e digitali, la stanno già sperimentando», afferma in base ad uno studio condotto su 200 imprese associate. Le maggiori difficoltà interessano le imprese più piccole.
«La pubblica amministrazione deve essere fonte di innovazione per le imprese» e sottolinea come la PA siano l’attore che può coniugare le sinergie tra piccole imprese e tecnologie.
Walter Renna, AD di Fastweb e Vodafone mette in evidenza le problematicità collegate all’IA. «Consumi di energia e dei costi non sono sopportabili da una grande fretta del nostro sistema imprenditoriale», afferma. «Una parte del nostro sistema imprenditoriale rischia di non avere accesso a sistemi di intelligenza artificiale».
L’esclusione delle imprese, soprattutto quelle più piccole, può diventare «un tema di democrazia economica» e creare effetti negativi nell’economia.
Il Professor Giuseppe Italiano, Prorettore per Artificial Intelligence e Digital Skills, ha spiegato che il compito dell’ Università è quello di colmare il divario tra ricerca accademica e innovazione. «Il centro di ricerca AI for Society si pone l’obiettivo di studiare l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle aziende e sulla società, attraverso varie lenti, tecnologica, economica e umana», conclude Italiano per sottolineando che l’Intelligenza artificiale va considerata come una rivoluzione che richiede governance, formazione, visione strategica.