Gene Hackman, l’uomo che ha dato un volto ai cattivi sul grande schermo, non c’è più.
Indimenticabile nella parte di Lex Luthor nei film di Superman degli anni ’70 e ’80, ha incarnato la perfidia con una classe ineguagliabile, trasformando il supercriminale dei fumetti in un personaggio astuto e carismatico. O ancora, il duro e spietato sceriffo Little Bill Daggett ne “Gli spietati”, che gli valse un premio Oscar. Il cinema perde una delle sue leggende: Hackman, il cui vero nome era Eugene Allen, è stato trovato morto nella sua casa di Santa Fe, nel New Mexico, insieme alla moglie Betsy Arakawa e al loro cane.
La notizia della scomparsa dell’attore, 95 anni, e della compagna, 63, è stata confermata dallo sceriffo della contea, che ha riferito di averli trovati senza vita mercoledì pomeriggio. Secondo quanto riportato, i corpi sono stati scoperti poco dopo la mezzanotte nella loro abitazione. Le cause del decesso non sono ancora chiare e, al momento, non ci sono segni evidenti di atti criminali. Un evento che lascia sgomenti i fan dell’attore, che da anni si era ritirato dalle scene per condurre una vita tranquilla con Betsy, una pianista classica.
Hackman ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema. Nato il 30 gennaio 1930 a San Bernardino in California, a sedici anni mentì sulla sua età e si arruolò nei Marines. Dopo aver partecipato per anni a operazioni in Cina e Giappone, tornò negli Stati Uniti. Svolse lavori di ogni tipo, fino a quando a trent’anni decise di studiare recitazione alla Pasadena Playhouse in California.
Iniziò la sua carriera negli anni ’60, guadagnandosi presto un posto tra i giganti di Hollywood. Il suo primo grande successo arrivò con “Bonnie e Clyde” (1967), dove interpretò Buck Barrow, fratello del protagonista. Ma fu nel 1972 che arrivò la consacrazione con “Il braccio violento della legge”, in cui vestì i panni del detective Jimmy “Popeye” Doyle, un ruolo che gli valse il primo Oscar come miglior attore protagonista.
Negli anni successivi, Hackman continuò a collezionare successi con interpretazioni straordinarie in film come “Lo spaventapasseri” (1973), “Frankenstein Junior” (1974), “Bersaglio di notte” (1975), “Superman” (1978), “Mississippi Burning – Le radici dell’odio” (1988) e “Nemico pubblico” (1998). Ma fu con “Gli spietati” (1993) di Clint Eastwood che ottenne il secondo Oscar, questa volta come Miglior attore non protagonista, grazie al suo ruolo dello sceriffo sadico e vendicativo che terrorizza un piccolo villaggio del West.
Nel corso della sua carriera, oltre ai due Oscar, Hackman ha vinto quattro Golden Globe, due British Academy Film Awards e numerosi altri premi, consolidando il suo status di leggenda del cinema. La sua versatilità lo ha reso uno degli attori più rispettati della sua generazione, capace di spaziare con disinvoltura tra ruoli drammatici, action movie e commedie.
Dopo oltre quarant’anni di carriera e più di ottanta film, Hackman si ritirò ufficialmente nel 2004, dedicandosi alla scrittura e alla sua vita privata lontano dai riflettori. Per il forte stress, iniziò ad avere problemi cardiaci che lo portarono a prendere la decisione. Nonostante l’addio al cinema, il suo nome ha continuato a essere sinonimo di grande recitazione e presenza scenica magnetica.
Con la sua scomparsa, il volto di Gene Hackman resterà nella memoria collettiva grazie ai tanti personaggi che ha interpretato e che lo hanno fatto entrare nella storia come un “cattivo” formidabile. Il suo talento continuerà a ispirare generazioni di attori e cineasti.
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