«La ceramista è una persona molto legata alla terra, tratta un materiale che nasce da lì e che si può modificare fino all’ultimo momento». È Benedetta Cardillo, giovane artista e fondatrice del laboratorio di ceramica ‘Olivia studio ceramiche‘ a Monte verde, Roma, che descrive la passione che l’ha portata a trasformare una difficoltà in una nuova avventura. A pochi mesi dall’apertura, il suo laboratorio è diventato un punto di riferimento per chi cerca non solo oggetti unici, ma anche un’occasione per riscoprire la propria creatività. Si laurea in moda allo IED: «Mi avevano assunta in stage in una azienda del settore moda, ma poi con il Covid-19 mi hanno licenziata. È stato un periodo difficile, e alla fine ho deciso di fare una pausa per riflettere su cosa volessi davvero fare», racconta. Si trasferisce sull’isola di Ventotene, dove inizia a lavorare come cameriera. «Ogni giorno portavo il cibo sulle tavole dei clienti con piatti in ceramica fatti da artisti diversi, e mi sono innamorata di quel materiale e di come ogni pezzo completasse la pietanza preparata». Poi con il viaggio a Copenaghen e il suo spirito hygge (atmosfera calda e accogliente) decide di dedicarsi finalmente alla ceramica. «Mi piace pensare che il laboratorio sia anche un posto dove le persone possano sentirsi a casa, dove possano rilassarsi e riscoprire la creatività che magari avevano messo da parte». Le lezioni di ceramica di Cardillo e i suoi workshop, infatti, sono diventati subito un successo. Ogni evento è quasi sempre sold out, con persone che vengono da ogni parte della città. Il negozio, piccolino ma super colorato, è frequentato da una varietà di persone: dalle amiche, a mamme e figlie che vogliono trascorrere un pomeriggio diverso, agli avvocati in cerca di un’attività rilassante, agli studenti fuori sede che vedono in questi incontri un’opportunità per fare nuove amicizie e costruire una rete sociale.

«È incredibile vedere quanto sia diversa la nostra clientela. Ci sono tante persone che vengono per sperimentare la ceramica come attività creativa, ma anche per staccare dalla routine». La settimana precedente Cardillo ha ospitato nel suo laboratorio un gruppo di ragazze che avevano organizzato un addio al nubilato. «È stato super divertente, abbiamo portato anche qualcosina da mangiare e bere, così il pomeriggio è passato in un lampo», racconta una delle invitate arrivata in laboratorio per ritirare la ciotola che aveva decorato per l’occasione.
Non è solo il processo di creazione che affascina, ma anche il valore che sta dietro a ogni pezzo. «La ceramica è riciclabile. Finché il pezzo non è cotto puoi sempre distruggerlo e ricominciare. La ceramica è una disciplina che ti insegna la pazienza», spiega Cardillo che sottolinea come la realizzazione di ogni oggetto richieda una cura meticolosa, mentre si trova ad affrontare una nuova importante sfida: sta preparando 240 tazzine personalizzate per un matrimonio. «È un progetto grande e impegnativo, ma alla fine la soddisfazione di vedere tutto il lavoro completato è impagabile», dice con un sorriso di orgoglio. Nel suo laboratorio ha creato un’atmosfera pensata per far sentire ogni persona in un posto sicuro. «Mi piace che chi entra qui si senta accolto e che possa sperimentare senza essere giudicati», un luogo dove tutti, giovani e meno, possono dare spazio alla fantasia. «Ogni pezzo di ceramica racconta una storia, e io sono felice che in tanti vogliano fare parte della mia».