Sabato 22 marzo, alle ore 20:30, il mondo si è spento per un’ora. Dal Rainbow Bridge di Tokyo al Colosseo di Roma, i monumenti più iconici del pianeta sono rimasti al buio per 60 minuti, in occasione dell’Earth Hour, l’iniziativa globale promossa dal WWF che quest’anno ha celebrato la sua 19ª edizione.
L’Ora della Terra, nata nel 2007, rappresenta una delle più grandi mobilitazioni ambientaliste al mondo che invita cittadini, città e aziende a spegnere le luci per un’ora. Un’azione che ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulla crisi climatica e sulla perdita di biodiversità. Come riportato sulla pagina ufficiale del WWF, quest’anno «quasi 3 milioni di ore sono state donate alla Terra, grazie all’invito a dedicare un’ora del proprio tempo alla tutela della natura e del proprio futuro, riaffermando Earth Hour come un potente movimento globale per l’azione ambientale.»
«Si spengono le luci, si accendono le coscienze», ha dichiarato per Zeta Eva Alessi, responsabile sostenibilità del WWF Italia, sottolineando il valore simbolico dell’iniziativa. «Il gesto in sé ci deve ricordare che è necessario attivarsi: risparmiare energia, risparmiare l’acqua, risparmiare le risorse connesse alla nostra dieta, nel modo in cui riscaldiamo o raffreschiamo la casa, come ci spostiamo… tante azioni. L’importante è metterle in atto perché non c’è più tempo.»

Quest’anno l’Earth Hour ha coinciso con la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare sull’uso consapevole della risorsa idrica, rivelando così l’interconnessione tra le diverse crisi ambientali.
In Italia, l’evento centrale si è svolto a Roma, dove l’artista Greg Goya ha realizzato di fronte al Colosseo una nuova opera di “Fast Art” intitolata “Turn it Off”, dedicata all’Ora della Terra. L’installazione ha rappresentato un cielo stellato, dove la scritta leggeva “Scrivi la tua più grande paura legata al futuro dell’ambiente e spegni la luce”. Per tutta la durata della mobilitazione, cittadini romani e turisti erano chiamati a diventare parte attiva della creazione artistica.
«È un’opera che balla a metà tra il tema dell’Earth Hour e quelle che sono le ecoansie, quindi le paure legate all’ambiente», ha spiegato Goya. «Io chiedo ai partecipanti di raccontarmi queste paure, e poi di spegnere una delle luci che sono le stelle che costellano il cielo, in modo tale da compiere un piccolo gesto che forse non è risolutivo di niente, ma è simbolico.»

Nella Capitale, oltre al Colosseo, le luci si sono spente anche nelle facciate dei palazzi istituzionali: il Quirinale, Palazzo Madama, Montecitorio e Palazzo Chigi. Anche la Cupola e il colonnato di San Pietro sono rimasti al buio.
In tutta Italia, 150 comuni hanno partecipato all’iniziativa, insieme ai principali parchi nazionali. Particolarmente significativa l’adesione delle aree protette: il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale della Maiella, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e l’Area Marina Protetta di Torre del Cerrano.
L’Earth Hour ha ricevuto quest’anno importanti riconoscimenti istituzionali, tra cui la medaglia del Presidente della Repubblica e il patrocinio di Senato, Camera, Presidenza del Consiglio e Ministero dell’Ambiente.
Dalla sua prima edizione a Sydney, in Australia, questa iniziativa si è propagata in ogni angolo del pianeta. «Siamo in un momento storico, geopolitico in cui dilaga il negazionismo e soprattutto si stanno restringendo gli spazi di partecipazione», ha avvertito Eva Alessi. «Quindi un evento come questo che riunisce, mette insieme tutto il mondo in quest’aula di buio è fondamentale, proprio perché ci aiuta a rimanere uniti e agire per contrastare le grandi problematiche ambientali. Ogni azione conta: siamo tutti fondamentali!»

In occasione dell’Ora per la Terra, il WWF ha promosso anche una settimana di azioni concrete per il Pianeta, suggerendo piccoli gesti quotidiani che possono fare la differenza. Davanti al Colosseo, un grande pannello illustrava cinque azioni da intraprendere: ridurre gli sprechi d’acqua, creare spazi verdi anche in città, adottare un consumo più consapevole, praticare una cucina sostenibile e ridurre le emissioni privilegiando gli spostamenti a piedi o in bicicletta.
Perché, come ricorda il motto dell’Earth Hour 2025, «La natura ha un ruolo fondamentale per la nostra vita e per fronteggiare il cambiamento climatico. In ogni gesto che compiamo è coinvolta la natura e con essa la nostra salute e la nostra sicurezza, oggi e nel futuro.»