Il 2025 si configura come un anno cruciale per comprendere e affrontare i cambiamenti climatici, fenomeno sempre più evidente e urgente. I mutamenti climatici, causati prevalentemente dalle attività umane, stanno trasformando l’equilibrio naturale del pianeta. L’aumento della concentrazione di gas serra nell’atmosfera è uno dei principali responsabili dell’incremento della temperatura media globale, con conseguenze significative sulla vita quotidiana e sull’ambiente.
L’aumento delle temperature non è solo un dato statistico si traduce in impatti concreti, come la crescente frequenza di eventi climatici estremi. “Parliamo di eventi che una volta erano previsti ogni venti, cinquanta o cento anni, e che oggi affrontiamo più volte in un anno,” ha sottolineato Valentina Lovat, oceanografa originaria di Treviso di nemmeno 30 anni ma con già importanti esperienze come consulente Unesco.
Fenomeni che un tempo si verificavano ogni decennio sono oggi sempre più comuni, talvolta ripetendosi nello stesso anno. Tra questi, la siccità minaccia la disponibilità di risorse idriche, essenziali non solo per il consumo umano, ma anche per l’agricoltura, con pesanti ripercussioni economiche. Anche le ondate di calore, che hanno colpito il Mediterraneo con temperature record negli ultimi anni, pongono sfide rilevanti, inclusi rischi per la salute pubblica.
Affrontare queste sfide richiede azioni preventive e una gestione proattiva. La riduzione delle emissioni di gas serra è una priorità anche se raggiungere l’azzeramento totale rappresenta una sfida ambiziosa. “Nell’immediato quello che possiamo fare è prendere delle decisioni che portano a diminuire la quantità di gas serra che immettiamo nell’atmosfera”, ha dichiarato Lovat. In parallelo è fondamentale aumentare la consapevolezza collettiva attraverso l’educazione ambientale.
In molti paesi, tra cui l’Italia, l’educazione al clima e all’ambiente non è ancora pienamente integrata nei programmi scolastici. “Un cambiamento che potrebbe avvenire nel breve termine è quello di riuscire ad introdurre le tematiche del clima, dell’educazione al clima, dell’educazione all’oceano, dell’educazione all’ambiente come parte integrante del programma”, ha suggerito Lovat. Sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza delle loro azioni e sulle interconnessioni tra ambiente e società è essenziale per un futuro sostenibile.
Il 2025 potrebbe essere un anno di svolta, ma ciò dipenderà dalla capacità di governi, istituzioni e cittadini di collaborare per affrontare i cambiamenti climatici. La combinazione di misure concrete, come la riduzione delle emissioni, e di iniziative educative può rappresentare una risposta efficace alle sfide ambientali. “Solo attraverso la consapevolezza possiamo comprendere l’impatto delle nostre azioni sull’ambiente e viceversa”, ha concluso Lovat. Costruire un futuro sostenibile richiede un impegno condiviso, che parta dalla consapevolezza e si traduca in azioni collettive mirate.