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Esclusiva

Marzo 9 2020
Turismo ko. L’appello delle guide: “Restate in Italia per le vacanze”

Crolla il turismo nella Capitale. Chiudono il Colosseo e i Musei Vaticani

Desolazione, vuoto, silenzio. Il Coronavirus non fa sconti nemmeno al Colosseo.

Le transenne all’esterno del secolare emblema della romanitas, sempre piene di truppe di visitatori in arrivo da ogni parte del mondo, sono deserte. Il Campidoglio ne ha ordinato la chiusura.

Qualche coraggioso turista, fino a qualche giorno fa ancora provava, con tutte le precauzioni del caso, a visitare il sito archeologico italiano per eccellenza. Ora, almeno per qualche settimana, non sarà più possibile. 

«Il momento è critico. I miei colleghi hanno trovato il Colosseo chiuso, ma la drammaticità di questa fase si comprende soprattutto guardando alla sopraggiunta chiusura dei Musei Vaticani. Un provvedimento inaspettato per modi e tempi», spiega Claudia, guida turistica romana da anni al lavoro sul territorio della Capitale. Sono parole di una persona preoccupata per il futuro suo e dei suoi colleghi. In una situazione sempre più nera per il turismo nazionale.

«Adesso è difficile capire quello che succederà. Il mese di marzo viene di solito catalogato nella “bassa stagione” ed è quello in cui le guide turistiche vengono contattate dai vari tour operator per la disponibilità lavorativa stagionale. Con la cancellazione in serie di gite e pernottamenti però, tutto resta un’incognita. È difficile chiedere disponibilità alle guide senza conoscere la situazione fino in fondo».

Gran parte del turismo capitolino si regge su due siti, quelli del Parco archeologico del Colosseo e del Vaticano. È dunque facile comprendere il peso delle ultime decisioni. Un ulteriore e pesante colpo al Paese.

«Quei pochi tour rimasti in piedi  – conclude Claudia – prevedono tariffe dimezzate. E per una guida vuol dire tanto perché si tratta di un lavoro basato su stagionalità e competizione. C’è però ottimismo per i prossimi mesi, si spera che il caldo possa mettere fine a quest’incubo». 

Più pessimista il punto di vista di Giorgio, guida freelance che da anni presta servizio tra le meraviglie della città eterna. «Con la chiusura dei Musei Vaticani, l’idea è per il momento quella di concentrare i prossimi tour sulle chiese della città che rischiano, allo stesso modo, la chiusura»

«Il lavoro di marzo e aprile – aggiunge Giorgio – è ormai perso. Giugno potrebbe essere il mese giusto per ripartire ma serve l’impegno di tutti per uscire da una situazione così delicata».

E ripartire si può. Con piccoli passi, fatti tutti insieme. Sulle numerose chat del turismo romano, inizia a prendere piede un’idea significativa. Fare vacanze in Italia. Cancellare le prenotazioni all’estero per aiutare l’economia nazionale. Più forti di prima.