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Esclusiva

Gennaio 27 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Gennaio 31 2022
La notte più lunga

Il racconto della terza votazione per eleggere il presidente della Repubblica tra incognite e veti incrociati.

Piazza del Parlamento è poco affollata. Si è appena conclusa la terza votazione della corsa al Quirinale per eleggere il nuovo Capo dello Stato. Una giornata caratterizzata dalla tensione dimostrata anche dai partiti che compongono la maggioranza di governo. 

I giornalisti attendono, nel freddo dei giorni della merla, le dichiarazioni dei politici. Sono tanti i volti noti che escono da palazzo Montecitorio. Il pomeriggio inizia con Matteo Renzi che cammina velocemente verso la macchina per evitare le interviste. Poi Maria Elena Boschi, capo gruppo di Italia viva alla camera dei deputati, che assalita dalle telecamere e dai microfoni dichiara «l’unica cosa che abbiamo chiesto è che si passi a due scrutini al giorno, quindi aspettiamo una risposta dal presidente della camera Roberto Fico».

Nel frattempo Lorenzo Cesa, segretario dell’Unione di centro spezza una lancia in favore di Maria Elisabetta Casellati «Bisogna mandare al Quirinale una persona che abbia l’autorevolezza di guidare il Paese e penso che la Casellati rappresenti tutto questo.»

Sotto gli stormi delle rondini il clima è tranquillo, tante sono ancora le ipotesi. «Non si ha l’impressione che all’interno degli stessi schieramenti ci sia tranquillità (…) colgo l’occasione per ringraziare il Presidente Mattarella per questi 7 anni meravigliosi.» Così racconta Michele Emiliano, presidente della regione Puglia, commuovendosi.

Durante il voto della mattina, Fratelli d’Italia decide di interrompere la liturgia delle schede bianche, votando compatta per Guido Crosetto, il quale totalizza 114 voti. A raccogliere il maggior numero di consensi, 125, è il presidente uscente, Sergio Mattarella, che non commenta l’esito del risultato. 

In mattinata le parole più dure sono arrivate dal segretario del Pd, Enrico Letta. Il quale ha bocciato la candidatura, fatta da Matteo Salvini, della Presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Un’ operazione che il leader dem ha bollato come “assurda e incomprensibile”. La spaccatura tra i due segretari fa temere tutt’ora per la maggioranza di governo. 

Il grande assente dalle votazioni della mattinata è ancora una volta Mario Draghi. 

Si accendono le luci sulla piazza, l’atmosfera è tesa, sono quasi le 19 e si aspetta il segretario del partito democratico Enrico Letta.

Dopo le nuvole che si erano addensate la mattina, il cielo si rischiara verso sera, dopo un’intenso pomeriggio di trattative. C’è stato il vertice tra Enrico Letta e Matteo Renzi e il presunto incontro, smentito dalla Lega, tra Salvini e il giudice emerito, Sabino Cassese

In serata poi, Pd e M5s, hanno riunito i gruppi parlamentari. Stessa cosa ha fatto il centro-destra. All’orizzonte sembra sbucare la figura di Pierferdinando Casini, europeista, trasversale a molte forze politiche, ma che non incontra i gusti di Lega e Fratelli d’Italia

In serata viene annunciato un probabile vertice tra Pd, M5S e Lega. «Tenete i telefonini accesi perché sarà una notte di lavoro» ha detto Salvini ai giornalisti riuniti intorno alle 19:30 per una conferenza stampa improvvisata.