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Esclusiva

Maggio 11 2022
Né democrazia, né trasparenza senza giornalismo

Dalla pandemia al PNRR – la conferenza su comunicazione e salute alla biblioteca della Camera dei deputati

«Un incontro per cercare di capire come il Covid – 19 abbia influito sull’informazione e sulla comunicazione». Nel suo intervento introduttivo il vicepresidente della camera dei deputati Andrea Mandelli introduce il tema della conferenza Dalla pandemia al PNRR: come comunicare la salute ai cittadini, che si è tenuta 10 maggio 2022 alla biblioteca della Camera dei deputati.

L’intervento del ministro Speranza

«Di fronte a una pandemia la capacità di avere una comunicazione proficua con il paese è fondamentale» afferma il ministro della Salute Roberto Speranza che nel suo intervento ha lodato la stampa italiana per la stretta collaborazione tra istituzioni, esperti e cittadini e che sin dai primi momenti della pandemia ha cercato di «garantire una comunicazione costante con il paese».

Il ministro ha ripercorso gli sforzi compiuti nel 2020 anche per combattere la disinformazione online, cercando di garantire «un protocollo d’intesa tra ministero della Salute e Twitter, Facebook e Google, al fine di arginare la diffusione delle fake news, la cui pericolosità si amplifica ulteriormente in un contesto pandemico». Infine, il ministro ha spiegato i prossimi step per la ripresa del paese: «l’Italia non solo prenderà dieci miliardi in più sul fondo nazionale ma anche venti miliardi direttamente dal PNRR. Inoltre, per la prima volta, è stato garantito un PON Salute, per ridurre il divario tra nord e sud del paese».

Il legame di fiducia tra giornalismo e scienza

Ma il percorso per l’uscita dalla pandemia è ancora lungo e può essere possibile anche grazie a una corretta informazione. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ne è consapevole ed enfatizza la necessità di «creare un ponte tra scienza e informazione basato su un rapporto di fiducia».

Si aggancia a questi interventi il direttore di Skytg 24, Giuseppe De Bellis, che lancia un appello ai suoi colleghi giornalisti in sala: «documentare, certificare raccontare al pubblico come saranno spesi i soldi del PNRR è un impegno che l’informazione deve svolgere per stabilire un rapporto che è basato sulla fiducia. Il rapporto che c’è tra pubblico, istituzioni e chi fa comunicazione deve legarsi anche a un’altra parola: trasparenza».

L’incontro ha sottolineato come il Covid – 19 sia stata una campanella d’allarme per il giornalismo: «la pandemia è uno degli scalini della storia che ha permesso il passaggio a una nuova fase del giornalismo insegnandoci come la sanità pubblica sia il vertice della dottrina dello stato» e dell’informazione, sottolinea il direttore del TG2 Gennaro Sangiuliano. Per parlare di un argomento delicato come la salute è importante «dare voci agli esperti controllando le fonti» (Fiorenza Sarzanini – Vicedirettrice del Corriere della Sera) e cercare di imparare il linguaggio tecnico che c’è dietro. Si appella ai rappresentanti del parlamento in sala Carlo Bonini, vice direttore di Repubblica: «questo sarà possibile solo avendo fondi per la buona informazioni.»

Il giornalismo e le nuove tecnologie

Ma la pandemia è stata utile al giornalismo anche avvicinandolo alle nuove tecnologie mostrando che anche a distanza è possibile fare informazione con tg e telegiornali da remoto, affidandosi e comunicando con il pubblico senza mai diventarne schiavi, come enfatizza il direttore del Messaggero Massimo Martinelli.

Né democrazia, né trasparenza senza giornalismo
Sala del Refettorio: Palazzo San Macuto

Citando il discorso del presidente Mattarella fatto per la giornata mondiale della libertà di stampa, il direttore di Rai Parlamento Antonio Preziosi spiega che «liberatà di stampa, insieme alla libertà di informarsi, è il termometro della salute democratica di un paese» e appellandosi ai giovani in sala richiede un esercizio costante di fact checking e debunking.

«La maggior parte del pubblico non è educata a usare lo smartphone» conclude infine la direttrice della Nazione Agnese Pini: «siamo in una sorta di medioevo digitale. Non sappiamo usare le piattaforme tecnologiche e quindi ne siamo succubi.»

In conclusione, la conferenza enfatizza quanto si sia entrati in una nuova fase di rinascita, non solo del giornalismo, ma anche dell’Italia, che potrà servire al paese con: trasparenza, controllo delle fonti, linguaggio tecnico, comunicazione con esperti e un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie.

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