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Esclusiva

Settembre 23 2022
Patrick Moore, il falso fondatore di Greenpeace e la sua negazione del cambiamento climatico

Lobbista nucleare e ambientalista supportato da Trump, l’ex attivista di Greenpeace ritiene il cambiamento climatico un effetto della “deriva a sinistra” dell’organizzazione

 Il sito online Databaseitalia, ritenuto da Newsguard uno dei dieci principali portali di diffusione di disinformazione, ha pubblicato un articolo dal titolo “Il co-fondatore di Greenpeace Patrick Moore afferma che il “cambiamento climatico” è falso”. Forte di una voce considerata esperta del tema e anche parte di una delle organizzazioni ambientaliste più famose, recuperando le teorie dell’attivista, Databaseitalia costruisce una serie di fake news a supporto del negazionismo climatico.

La stessa Greenpeace è intervenuta in prima persona per chiarire l’identità di Moore. Dopo numerosi casi in cui l’attivista si è presentato come fondatore dell’associazione, quest’ultima ha pubblicato un comunicato e ha creato un’apposita pagina online che descrive la carriera e i ruoli di Moore. “Patrick Moore è stato portavoce per numerose aziende inquinanti per più di 30 anni” ha dichiarato Greenpeace, aggiungendo che “sebbene Mr. Moore abbia giocato un ruolo significativo in Greenpeace Canada per anni, non ha fondato Greenpeace. Phil Cote, Irving Stowe, e Jim Bohlen l’hanno fondata nel 1970”.

In un’email ottenuta da The Epoch Times Patrick Moore affermerebbe che “Greenpeace è stato ‘dirottato’ dalla sinistra politica quando si è resa conto che c’erano soldi e potere nel settore del movimento ambientale. Gli attivisti politici di sinistra in Nord America e in Europa hanno cambiato Greenpeace da un’organizzazione scientifica a un’organizzazione politica di raccolta fondi”. Secondo Moore, le attività e le raccolte fondi dell’associazione ambientalista sarebbero basate su false narrazioni e sull’intento di creare paura e angoscia nelle popolazioni.

A supporto della sua tesi l’attivista ritiene la demonizzazione dell’anidride carbonica “ridicola” perché, nonostante riconosca l’oscillazione della temperatura nel tempo dalla comparsa dell’uomo, “non conosciamo la causa di questi periodici sbalzi di temperatura, ma di certo non si trattava di CO2”. Per lo stesso motivo, in assenza di correlazione, secondo Moore l’aumento della temperatura in epoca post-industriale non può essere collegato all’anidride carbonica.

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Livello di anidride carbonica presente nell’atmosfera da 800 mila anni fa a oggi. Fonte: NOAA

Non è dello stesso parere il National Oceanic and Atmospheric Administration, l’organizzazione federale statunitense che monitora la salute degli oceani e dell’atmosfera e che osserva come il ciclo di aumento e diminuzione dell’anidride carbonica abbia generato l’alternarsi delle glaciazioni. Durante queste fasi il suo livello non ha mai superato le 300 parti per milione. Negli ultimi 60 anni l’aumento della molecola è stato cento volte più veloce, raggiungendo gli stessi livelli del Medio Pliocene quando le temperature erano dai 2,5 ai 4 gradi superiori e i mari raggiungevano un livello di almeno 4 metri in più del 1900.

Patrick Moore indirizza poi le sue accuse a uno dei temi più famosi di Greenpeace, cioè la scomparsa degli orsi polari. “Ma ora dicono che l’orso polare si estinguerà nel 2100 come se avessero una sfera di cristallo magica in grado di predire il futuro. In effetti, lo scorso inverno nell’Artico si è verificata un’espansione del ghiaccio rispetto agli anni precedenti e l’Antartide è stata più fredda durante l’ultimo inverno rispetto agli ultimi 50 anni”, così Moore commenta la “truffa” dell’organizzazione.

Dati che però non trovano riscontro nelle misurazioni. Infatti proprio al termine dell’inverno tra il 2021 e il 2022 l’Antartide ha raggiunto la temperatura record di 40 gradi, registrando anche una massiccia e anomala  ondata di caldo. La dimensione dei ghiacci, citata da Moore, ha visto sì un aumento nel 2021 ma, come evidenziano le misurazioni della Nasa, si inserisce in un trend in discesa. Infatti il mar Artico ha osservato uno scioglimento dei ghiacci dai 7,19 del 1997 ai 4,72 milioni di chilometri quadrati del 2021.

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Variazione dell’estensione dei ghiacci artici. Fonte: Nasa

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