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Esclusiva

Dicembre 10 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 12 2022
Il Marocco trascina Roma alle semifinali dei mondiali

Nel quadrante più multietnico della città, il popolo marocchino si ritrova in un locale. Poi si riversa in strada per festeggiare la storica vittoria contro il Portogallo

Testo: Dario Artale e Leonardo Aresi

Foto: Leonardo Aresi

«Adesso ci crediamo davvero: andiamo a vincere i mondiali!». Al Royal Marrakech Bar di Centocelle, a Roma, l’entusiasmo misto a stupore che ha animato gli ottavi di finale contro la Spagna stasera si è trasformato in una folle consapevolezza: se si possono battere anche Cristiano Ronaldo e compagni tutto è possibile per il Marocco. La vittoria contro il Portogallo è stata vissuta tra sorrisi e cori cantati a squarciagola. A riempiere la sala da tè e shisha, in un clima di festa, sono stati il doppio dei presenti contro gli spagnoli.

Al triplice fischio dell’arbitro il popolo del Royal Marrakech si riversa nelle strade del quartiere. Accanto alla bandiera del Marocco sventola quella della Palestina. «Vuole rappresentare la pace tra i popoli arabi. Stasera il Marocco è l’orgoglio di tutti gli arabi e di tutti gli africani», spiega Youness, marocchino, che ha la faccia di chi non chiuderà occhio. Il Marocco è la prima nazionale africana a raggiungere le semifinali di un mondiale. Le strade del quartiere, dove quasi ogni strada ha il nome di un fiore, traboccano di automobili in festa i cui clacson suonano motivi trionfali. Convergono tutti verso Piazza dei Mirti, che nel giro di mezz’ora diventa l’epicentro di un popolo in delirio. I più giovani salgono sui tetti delle macchine e sulle aree della piazza più in rilievo. Le famiglie restano “raso terra”, a godersi i fuochi d’artificio che pian piano si alzano in volo. I bambini giocano tra loro, con le bandiere del Marocco come mantelli. Mentre la gente dai balconi sorride. Per molti hanno vinto i vicini di casa. La festa di Centocelle a Roma rispecchia l’epicità di questo successo. Piazza dei Mirti così non si era mai vista. «Ale Ale Maghrib» urlano i giovani marocchini in festa. Da queste parti, ci tengono a precisare, vuol dire «Daje Marocco!».

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