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Esclusiva

Dicembre 21 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 22 2022
Blockchain, sigillo digitale al servizio del giornalismo

Luiss Data Lab, Il master di giornalismo e comunicazione multimediale dell’università Luiss Guido Carli di Roma, Catchy e Traent hanno organizzato un evento per spiegare come si può combattere la disinformazione attraverso tecnologie e strumenti innovativi

“Combattere la disinformazione non è solo un fattore umano. Ci sono strumenti come l’intelligenza artificiale e la blockchain che aiutano a distinguere l’informazione falsa da quella vera”. Dichiara Gianni Riotta, direttore del Master in Giornalismo alla Luiss Guido Carli di Roma e del centro di ricerca Luiss Data Lab. “La blockchain non si limita alle cripto valute, è molto di più” conclude Riotta presentando, un attimo dopo, i collaboratori Alessandra Spada CEO di Catchy una PMI innovativa deep-tech e Fabio Severino, CTO di Traent, startup italiana leader nelle piattaforme di collaborazione su blockchain al servizio del giornalismo.

L’iniziativa di Luiss, Catchy e Traent nasce dalla necessità di supportare un modello di giornalismo basato sulla verifica dei fatti e delle fonti, per dare una nuova forma all’informazione di qualità. Il progetto vuole identificare e combattere la disinformazione grazie alla blockchain, rendendo il Fact-checking un processo sicuro, trasparente e verificabile senza compromettere l’integrità della privacy. Nasce così, un nuovo modello di Fact-checking inclusivo, che permette ai lettori, di conoscere e approfondire il processo di verifica delle informazioni supportato dalla tecnologia blockchain. ZetaCheck certified news è lo smart contract modellato sul sistema di verifica dell’informazione integrato nel sito Zeta Luiss, testata del master in Giornalismo e Comunicazione Multimediale della Luiss diretto da Gianni Riotta e presieduto da Livia De Giovanni.

“Perché la blockchain attuale non è semplice da comprendere?” chiede Fabio Severino alla classe di giornalismo e poi spiega “Usabilità, non è abbastanza semplice per l’uso quotidiano. L’archiviazione è fuori budget. Il GDPR non è conforme al diritto all’oblio. L’energia, il bitcoin consuma più energia dell’Argentina. Complessità perché ci vuole un anno per implementare un progetto pilota. Scalabilità perché un singolo scalino non può governare su tutti. Trasparenza forzata, non tutti i dati dovrebbero essere pubblici. La Blockchain, però, è un nuovo strumento prezioso per combattere le fake news”.

Traent è una nuova piattaforma che verifica l’autenticità delle notizie. È usata da lettori, giornalisti e fact-checkers per identificare fenomeni di disinformazione. “Le compagnie possono interagire in un modo semplice, autentico e trasparente, queste le regole del progetto” sottolinea Fabio Severino.

L’evento organizzato dalla Luiss si è concluso con una dimostrazione pratica di Elena La Stella e Yamila Ammirata, studentesse del master di giornalismo. Come si usa Traent? 1. Individuazione della notizia da verificare 2. Raccolta delle informazioni 3. Revisione della notizia 4. Notizia non verificabile/ notizia verificata/ notizia inesatta / notizia vecchia / fake news. Qualora la notizia dovesse ancora essere verificata, passerà ai giornalisti di Zeta Check che controlleranno e confermeranno, se necessario, la notizia come vera o come falsa.

Queste partnership mirano a ripristinare la fiducia nell’informazione offrendo processi, trasparenza e semplici strumenti di verifica dei fatti.