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Esclusiva

Gennaio 28 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Marzo 2 2023
Non è vero che l’Italia sta finanziando Al-Nusra in Ucraina

Secondo il blog Voxnews.info, i terroristi islamici di Al-Nusra in Ucraina sono finanziati dall’Italia e dalla Nato, ma è disinformazione

Non è vero che l’Italia sta finanziando Al-Nusra in Ucraina

La notizia

«L’Italia sta armando i terroristi islamici di Al-Nusra». Così scrivono i redattori del sito Voxnews.info il 27 gennaio 2023. Proseguendo nella nota, dal titolo “TERRORISTI ISLAMICI DI AL-NUSRA COMBATTONO CONTRO I RUSSI IN UCRAINA CON ARMI NATO – VIDEO CHOC” (https://voxnews.info/2023/01/27/terroristi-islamici-di-al-nusra-combattono-contro-i-russi-in-ucraina-con-armi-nato-video-choc/), gli autori esprimono delle considerazioni sul gruppo terroristico e sugli sviluppi della guerra in Ucraina. «Del resto, abbiamo pagato milioni in riscatto per le ormai famigerate sciroccate». Si riferiscono a Greta Ramelli e Vanessa Marzullo rapite ad Aleppo dai miliziani di Al-Nusra nella notte fra il 31 luglio e il 1º agosto 2014 e liberate il 15 gennaio 2015. «Ricordiamo che Al-Nusra sono i tagliagole alleati di Al-Qaida in Siria. Alleati di ISIS che hanno decapitato e ammazzato ‘infedeli’. Ecco l’Occidente. Ecco perché in Ucraina è guerra di civiltà e perché la civiltà dalla parte della Russia. Non è strano. Al-Qaida nacque in Afghanistan finanziata dagli Usa contro l’Unione Sovietica. Errare è umano…».

Voxnews.info nell’homepage contiene dei link diretti a piattaforme satelliti: CriminImmigr*ti (https://twitter.com/CriminImmigratl) e No Islam Italia (https://www.facebook.com/NoIslamItalia/). Sotto al nome del blog, accompagnato dal motto Sic semper evello mortem tyrannis e da due tricolori italiani, c’è una caricatura di Jake Angeli: “lo sciamano” seguace di Qanon, ossia la teoria del complotto vicina ad ambienti di ultradestra americana, condannato a 41 mesi di carcere per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021.

Il debunking

La notizia dell’arrivo dei miliziani di Al-Nusra in Ucraina per combattere a supporto dell’esercito ucraino era stata diffusa dalla Tass il 24 ottobre 2022. L’agenzia di stampa vicina al Cremlino nel suo comunicato fa riferimento a fonti del canale iraniano Al-Alam TV. «Dozens of militants linked to the terrorist organization al-Qaeda (outlawed in Russia) have been redeployed from the Syrian province of Idlib to Ukraine to take part in combat operations on the side of Kiev, Iranian Al-Alam TV channel reported on Monday, citing sources» (https://tass.com/world/1526775). Vox non riporta alcuna fonte nella sua breve nota. Il video choc annunciato nel titolo riprende una mano anonima e una cartellina. Gli unici contenuti che tentano di avvalorare le tesi del blog sono dei tweet inseriti prima del testo. Riportano le foto di un presunto terrorista di Al-Nusra in posa davanti a dei carrarmati trasportati su rotaie. Le immagini, caricate su Twitter dal profilo UkraineMaps (https://twitter.com/MapsUkraine), sono accompagnate da una didascalia. Compresa quella che ritrae Abdel Hakim Al-Shishani, il presunto comandante del battaglione terrorista attualmente in Ucraina a coordinare le operazioni di Al-Nusra.

Ma chi si cela dietro UkraineMaps? Dal profilo si può desumere che si tratti di un osservatore vicino alle forze armate russe. L’iscrizione alla piattaforma è datata febbraio 2022 e coincide con lo scoppio della guerra. La Z, raffigurata sui tank dell’esercito russo, è presente nella descrizione del profilo. Si tratta dunque di una fonte partigiana, presumibilmente coinvolta sul campo, che non garantisce alcun tipo di imparzialità.

«Dal 24 febbraio scorso, l’Italia ha partecipato immediatamente al sostegno NATO ed UE a difesa dell’Ucraina, varando il primo “pacchetto di aiuti” già il 28 febbraio. In virtù della situazione assolutamente emergenziale, il primo pacchetto di aiuti si componeva sia di armamenti che di mezzi e strumenti funzionali all’assistenza umanitaria, come tende da campo, kit medici, pasti e tutta la strumentazione necessaria per gestire i milioni di profughi che fin dalle prime ore dell’invasione si riversavano nell’Ucraina occidentale dalle regioni orientali». Nell’articolo a firma di Lorenzo Riggi “Sanzioni, aiuti ed equipaggiamenti: l’Italia nel conflitto in Ucraina”, il centro studi Geopolitica.info ha messo in luce il grado di coinvolgimento militare del nostro paese all’interno del conflitto.

«Allo stato attuale, l’Italia risulta tra i primi dieci paesi per il sostegno all’Ucraina, pari a circa 800 milioni di euro, ma questo dato nasconde in sé tre componenti essenziali: l’aiuto economico, umanitario e militare. In particolare, l’Italia ha fornito crediti all’Ucraina per circa 310 milioni di euro su base bilaterale, mentre gli aiuti umanitari sono stati quantificati per un totale di 40 milioni di euro, cui è necessario aggiungere circa 390 milioni allocati agli aiuti militari. Questi ultimi sono stati finanziati almeno parzialmente dallo European Peace Facility, lo strumento predisposto dall’UE per stimolare un maggiore coordinamento tra le industrie della difesa nazionali e promuovere progetti di sviluppo congiunti tra i diversi attori europei, ora ulteriormente consolidato per sostenere le spese in armamenti derivanti dall’invio di armi in ucraina». Sono questi i dati reali sull’Italia e la guerra in Ucraina.

In merito alle ultime notizie dell’invio di nuovi carrarmati a sostegno degli ucraini al fronte, il sito di Sky Tg24 specifica che l’Italia non manderà alcun cingolato perché «non abbiamo carri armati di ultima generazione. Al tramonto della Guerra Fredda sono stati costruiti in Italia 200 Ariete progettati dalla Oto Melara, che sulla carta dovevano essere equivalenti ai Leopard 2 tedeschi e agli Abrams statunitensi. Dalla nascita, però, armamento e protezione (peso di sessanta tonnellate, cannone da 120 millimetri e corazzature composite) non sono apparsi all’altezza».

Verdetto

La nota informativa di Voxnews.info non avvalendosi di fonti certificate è inattendibile e rappresenta un chiaro esempio di fake news militare. Si tratta di propaganda caratterizzata da informazioni false e pretestuose. L’autore esprime giudizi di parte su casi specifici al fine di ingannare il lettore e attirarlo verso il proprio schieramento.