Esclusiva

Ottobre 8 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Ottobre 10 2023
Migliaia di soldati ucraini si sono arresi? La foto è di un anno fa

Su alcuni siti e canali Telegram è stata diffusa la notizia secondo cui migliaia di militari ucraini abbiano deposto le armi, ma la foto condivisa è dello scorso aprile

 «Migliaia di soldati ucraini hanno deciso di arrendersi» è il titolo, virgolettato, di un articolo pubblicato lunedì 2 ottobre sul sito Imolaoggi. Il pezzo riprende – traducendolo in italiano – un tweet di Jim Ferguson che mostra una foto di alcuni soldati ucraini, mani alzate in segno di resa. Come fonte della notizia, Ferguson condivide un video di Redacted, un podcast online condotto dalla coppia americana Clayton e Natali Morris. 

Check n.1 – La foto pubblicata da Jim Ferguson 

Attraverso una ricerca con Google Immagini, è possibile verificare che la foto postata da Jim Ferguson – ex candidato con il Brexit Party di Nigel Farage che ha portato il Regno Unito a uscire dall’Unione Europea – è in realtà lo screen di un video del 13 aprile 2022, come dimostra questo articolo del Telegraph o questo del Corriere della Sera. Il filmato era stato rilasciato dalla TASS e mostrava immagini di soldati ucraini in atteggiamenti di resa: sempre secondo la fonte televisiva russa, le riprese erano state girate a Mariupol, dove, avrebbe sostenuto il ministero della Difesa russo in un’altra dichiarazione riportata dalla TASS, almeno un migliaio di militari ucraini avrebbero consegnato le armi. Una dichiarazione che è però stata smentita dal portavoce del ministro della Difesa di Kiev il giorno stesso dell’uscita del video, come ricostruito da questo fact checking di Open dello scorso anno. 

La foto a cui fa riferimento Jim Ferguson dunque non è attuale: è stata presa da un video che risale a un anno fa – quando i russi erano nel pieno del conflitto per conquistare Mariupol – le cui immagini, girate da Mosca, e le parallele dichiarazioni del ministero della Difesa russo, sono state smentite dalle autorità di Kiev. 

Check n. 2 – Il contenuto del video di Redacted 

Media Bias/Fact Check, sito che si occupa di verificare l’affidabilità delle notizie delle testate e dei siti di informazione sul web, scrive di Redacted: «Nel complesso, consideriamo gli articoli redatti di parte e discutibili sulla base della promozione di cospirazioni, pseudoscienza, propaganda, false affermazioni e verifiche dei fatti fallite. (D. Van Zandt 30/11/2022)». 

Nel post pubblicato da Redacted si legge: «BREAKING: Le forze ucraine stanno deponendo le armi fornite dall’Occidente e si stanno arrendendo in massa! Utilizzando frequenze radio di emergenza, ricevono cibo e cure mediche e condividono persino informazioni critiche con le forze russe. È questo il capitolo finale?». La fonte del conduttore del podcast, Clayton Morris, è un articolo di The Gateway Pundit, blog gestito da Jim Hoft e considerato tra i maggiori siti di disinformazione americani, demonetizzato da Google nel 2020 proprio a causa della diffusione di complottismi, false notizie su vaccini durante la pandemia e durante le elezioni presidenziali del 2016 e del 2020 (tanto che l’account di Jim Hoft è stato sospeso da Twitter e poi ripristinato con l’arrivo di Elon Musk). L’articolo riporta a sua volta un aggiornamento sulla guerra pubblicato dalla TASS, secondo cui una fonte operativa in Ucraina avrebbe rivelato che circa 10.000 soldati ucraini avrebbero usato una frequenza radio – la cosiddetta Volga – per dichiarare la loro resa all’esercito russo. La TASS non mostra nessun video a sostegno delle parole della sua fonte, mentre The Gateway Pundit riporta un tweet con un video tradotto dal canale Telegram UKR Leaks e gestito da Vasily Prozorov, ex funzionario dei servizi segreti ucraini che ha iniziato a collaborare con la Russia dopo la rivoluzione di Maidan del 2014. 

L’ambasciata Ucraina in Italia, contattata da Zeta, ha confermato che la notizia è falsa e ha dichiarato che si tratta di una tipologia di messaggio tipico della propaganda del Cremlino: l’organizzazione di volontari ucraina НотаЄнота – che si occupa di individuare e smentire le fake news diffuse da Mosca –  ha smentito la notizia attraverso questo post Facebook, in cui si spiega come i video e i messaggi che invitano gli ucraini alla resa vengono inviati giornalmente attraverso una rete di account su internet ad attivisti ucraini, giornalisti e personale militare.

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