Esclusiva

Febbraio 8 2024
Associazioni in piazza «Basta morti nei Cpr»

Mobilitazione per denunciare le condizioni degradanti imposte agli immigrati nei Cpr, dopo il suicidio del ventiduenne nel centro di Ponte Galeria

«Vogliamo la chiusura immediata di questi lager in tutta Italia», ha urlato un’attivista durante la manifestazione contro i centri per rimpatri. In piazza Santi Apostoli di Roma, a due passi dal Vittoriano, la Rete romana contro la detenzione amministrativa ha organizzato un sit-in per dire «Basta morti nei Cpr», come recita lo striscione appeso a una transenna. «Dobbiamo combattere perché le persone che arrivano sul nostro territorio non vivano ai margini, nella clandestinità che gli viene imposta», ha concluso la donna.

Il ritrovo era dedicato a Ousmane Sylla, ventiduenne che si è tolto la vita nel centro di Ponte Galeria, frazione a ovest della capitale. Gli organizzatori hanno ricordato le ultime parole del giovane prima di impiccarsi con un lenzuolo. «I militari italiani non capiscono nulla a parte il denaro – ha scritto sulla parete della sua camera con un mozzicone di sigaretta – L’Africa mi manca molto e anche mia madre, non fa altro che piangere per me. Pace alla mia anima, che io possa riposare in pace».

Per ricordare Ousmane Sylla, i rappresentanti di sindacati e associazioni si sono riuniti in una protesta senza stemmi, in cui gli speaker non si presentavano prima di parlare. La piazza ha contestato il governo di Giorgia Meloni, per aver prolungato la detenzione nei Cpr da dodici a diciotto mesi, in condizioni di degrado che danneggiano la salute mentale e fisica delle persone migranti. La richiesta era la chiusura immediata degli otto centri attivi nel paese.

Presenti anche Ilaria Cucchi, senatrice di Sinistra Italiana, e il deputato dei Verdi Aboubakar Soumahoro. «Un fratello», lo ha definito un ragazzo dopo aver raccontato la sua permanenza in un Cpr, dove «Non puoi neanche cagare senza che una guardia ti controlli». Poi ha lanciato un appello: «Questa protesta non deve finire oggi. Bisogna portarla avanti in Parlamento».

Nel pubblico erano presenti molti giovani, in piedi o seduti a gambe incrociate sui sanpietrini. La manifestazione non ha però raccolto una grande partecipazione, attirando circa duecento persone, giornalisti compresi. Poche secondo gli organizzatori, che sono sembrati delusi dallo scarso interesse per la tutela dei migranti.