Esclusiva

Febbraio 27 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 28 2024
L’UE discute sui 50 miliardi di euro per aiutare l’Ucraina

Durante l’incontro si è discusso di nuovi sostegni economici che l’Europa ha intenzione di inviare al Paese

A due anni dall’inizio della guerra, l’Unione Europea si prepara ad inviare ulteriori aiuti finanziari all’Ucraina: 50 miliardi di euro è la cifra discussa durante la plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo. In precedenza, erano stati stanziati già 25 miliardi per l’assistenza macrofinanziaria.

«La strada percorsa è stata lunga. Dal 2020 in Europa ci sono state sfide senza precedenti. L’aggressione brutale in Ucraina ha avuto conseguenze di ogni tipo, questo è vero al livello di Unione Europea, ma anche degli Stati membri che hanno subito gravi ripercussioni economiche. Dunque, la revisione del quadro finanziario pluriennale e la sua approvazione sottolineano la nostra unione. Grazie a questa revisione il bilancio dell’UE sarà pronto a fronteggiare i problemi», ha detto il Segretario di Stato per la digitalizzazione, la semplificazione amministrativa, la tutela della privacy Mathieu Michel.

Non è stato facile per la Commissione raggiungere un’intesa che trovasse d’accordo la maggior parte dei parlamentari europei e, per questo, Michel sottolinea come la coesione interna all’Unione sia fondamentale in questo periodo storico.

Diversa la posizione dell’onorevole tedesco Joachim Kuhs del gruppo di Identità e Democrazia di cui fa parte la Lega di Matteo Salvini: «Qualsiasi casalinga si renderebbe conto del fatto che questi miliardi destinati all’Ucraina potrebbero aprire voragini nel bilancio interno e non si andrebbe da nessuna parte. In Ucraina non vogliono il nostro denaro, vogliono la pace. Stiamo promuovendo la guerra fornendo armi, ci stiamo macchiando del sangue dei soldati. Mettiamo fine a questa guerra».

Non sono d’accordo i deputati Körner, del gruppo Renew Europe, e Boeselager, dei Verdi. Per il primo, il conflitto potrebbe concludersi in tempi brevi solo con una catastrofica vittoria della Russia di Putin. «Noi in quanto europei vogliamo un mondo in cui viga il diritto, non la legge del più forte. L’Unione Europea stessa è stata la risposta alla Seconda guerra mondiale, per questo dobbiamo sottolineare che non permetteremo che si spostino le frontiere con le bombe», ha spiegato Körner. Per Boeselager: «Se si ascolta la popolazione ucraina ci si rende conto di cosa significhi perdere un padre o una madre. Per Putin è solo l’inizio, lo si capisce solo se lo si sente parlare. Per tale motivo questo sostegno è fondamentale». Alla fine della plenaria l’onorevole Von Cramon – Taubadel dei Verdi ha smentito il collega tedesco Kuhs: «Non si tratta di promuovere la guerra. Chi combatte al fronte, sa che se questi aiuti non arrivassero non ci sarebbero chance».

Per l’europarlamentare Laura Ferrara, coordinatrice del Comitato dei rapporti europei e internazionali del Movimento 5 Stelle: «L’Europa è un progetto di pace e questa guerra sta mettendo in discussione l’essenza stessa dell’Unione. La pace deve ritornare a essere la nostra stella polare. Diciamo no al progetto di inviare soldati europei a combattere in Ucraina. Sarebbe un confronto diretto con una potenza nucleare come la Russia e una escalation che metterebbe i nostri cittadini in grave pericolo».

Nella giornata di domani 28 febbraio, Yulia Navalnaya, moglie del dissidente russo Alexej Navalny ucciso dal regime di Putin, sarà presente al Parlamento Europeo di Strasburgo. «A chi sta dietro le sbarre per motivi politici, agli uomini, donne e tanti giovani oppressi che oggi in Russia vorrebbero un cambiamento, deve arrivare forte il messaggio di solidarietà e di sostegno a resistere. L’Europa porti speranza e pace laddove oggi c’è paura, morte e oppressione», conclude così Laura Ferrara sulla morte dell’attivista politico.