Esclusiva

Febbraio 23 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Aprile 4 2024
Dollari sul campo di battaglia per difendere Kiev

I finanziamenti americani stanziati contro l’avanzata russa sono stati l’elemento chiave che ha permesso a Kiev di resistere

L’invasione russa cominciata nel febbraio 2022 ha costretto l’Ucraina a intraprendere una guerra di resistenza contro una delle economie più grandi al mondo. A due anni dall’inizio del conflitto, se lo stato ucraino è riuscito a resistere agli attacchi dalla Russia, parte del merito va agli aiuti finanziari e militari forniti al paese dagli stati occidentali.

I due maggiori finanziatori che hanno supportato la difesa dell’Ucraina sono gli Stati Uniti e l’Unione Europea. In termini numerici, dal febbraio 2022, il maggior contributore è stata l’Unione Europea e i suoi stati membri, che hanno messo a disposizione oltre 85 miliardi di euro a sostegno dell’Ucraina e della sua popolazione. Secondo i dati dell’Istituto di Kiel per l’economia mondiale, uno dei principali centri di ricerca sugli affari economici globali, la somma di aiuti, che non include i contributi dei singoli Stati membri dell’UE, è stata suddivisa in diversi settori. Oltre 31 miliardi di euro sono stati stanziati in assistenza finanziaria, di bilancio e umanitaria, 17 in sostegno ai rifugiati in Europa, 9,45 i miliardi in sovvenzioni, prestiti e garanzie forniti dagli Stati membri dell’Unione, e 28 miliardi destinati al sostegno militare.  

Mentre l’Europa ha ripartito i propri finanziamenti in modo equiparabile in diversi ambiti di intervento, la differenza decisiva nella resistenza dell’Ucraina alla minaccia russa sono stati i 44 miliardi di dollari che gli Stati Uniti hanno impiegato in assistenza militare. Parte di un totale di 75 miliardi di finanziamenti, gli Stati Uniti hanno giocato un ruolo chiave per la difesa ucraina. Di questi, solo il 40% degli aiuti è stato destinato a scopi non militari.

Dollari sul campo di battaglia per difendere Kiev

Gli aiuti militari americani 

Dall’invasione della Russia nel febbraio 2022, l’amministrazione del presidente americano Joe Biden ha fornito la seconda maggiore somma di denaro per aiutare l’Ucraina dopo l’Unione Europea. Gli Stati Uniti hanno assunto un ruolo che, dal Piano Marshall dopo la Seconda Guerra Mondiale, non ricoprivano a parità di finanziamenti dati verso un paese europeo.

Con la fetta di 44 miliardi, dei totali 75 dispiegati per l’assistenza militare Ucraina, gli Stati Uniti hanno fornito maggiori risorse dei quattro maggiori contributori – Germania, Gran Bretagna, Norvegia e Danimarca – messi insieme.

Questi finanziamenti si sono tradotti in forniture di armi che sono state inviate con cautela a Kiev dall’inizio del conflitto. La minaccia di un’escalation nucleare intimata dalla Russia è stata, e rimane, motivo di moderazione e di scelte che hanno mirato a scongiurare un crescendo dello scontro. Nonostante questo, i 44 miliardi di dollari di aiuti americani per la salvaguardia della difesa sono stati però la chiave che ha permesso all’Ucraina, fino ad ora, di resistere all’invasione.

L’amministrazione Biden, dopo due anni, ha distribuito un lungo elenco di mezzi di difesa: carri armati Abrams, missili antiaerei, navi per la difesa costiera e sistemi avanzati di sorveglianza e radar. Tra questi i missili anticarro Javelin di fabbricazione statunitense che si sono rivelati decisivi per Kiev nel respingere l’aggressione russa. Il supporto militare americano non è stato solamente di fornitura di armamenti ma anche di strategia e di modifica dell’assistenza in base alla progressione dell’avanzata russa. 

Dollari sul campo di battaglia per difendere Kiev

Dollari e sostegno incerti

Il supporto americano si è distinto da quello europeo non solo per aver destinato il doppio dei fondi alla spesa militare ma anche per la periodicità con cui questi sono stati forniti. Mentre l’Unione Europea si è infatti impegnata a costruire un piano di finanziamenti a lungo termine, con piani annuali, il supporto americano è invece stato suddiviso in forma di pacchetti periodici a breve termine. 

La modalità a breve scadenza con cui gli aiuti vengono approvati ed inviati ha contribuito e continua a creare un clima di incertezza a due anni dallo scoppio della guerra.

Il supporto che il presidente americano Joe Biden aveva promesso all’inizio del conflitto affermando che sarebbe durato «as long as it takes» “fino a quando sarà necessario” si trova ora a dover far fronte ad un clima politico diverso.

Mentre a febbraio 2023, ad un anno dall’inizio del conflitto, gli Stati Uniti accoglievano il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sottolineando la vicinanza tra i due paesi. Ora, con lo scoppio della guerra in Medio Oriente, il Congresso americano si divide nel proseguire il sostegno alle spese del conflitto in Ucraina. L’opposizione della maggioranza dei membri del partito repubblicano contraria ad ulteriori finanziamenti in un conflitto lontano, pone in una posizione di incertezza il sostegno economico a Kiev.  

Le elezioni presidenziali americane del prossimo novembre vedono Donald Trump, ex presidente americano candidato per il partito repubblicano, e dichiaratamente avverso ai finanziamenti verso l’Ucraina, contro il presidente in carica Joe Biden che dall’estate del 2023 cerca di sostenere il popolo ucraino.

Il blocco del pacchetto di assistenza militare da 61 miliardi di dollari che, a causa della situazione di stallo e scontro politico del Congresso americano non è stato approvato, fa sì che sia rimasta l’Europa a ricoprire il ruolo di maggior finanziatore. Grazie al pacchetto di 50 miliardi concordato tra gli Stati membri europei, nonostante l’iniziale opposizione della Turchia, ad inizio febbraio 2024, l’Ucraina continuerà a poter contare su aiuti militari e finanziari.