Un negozio di settecento metri quadrati dove non ci sono casse, prezzi esposti o commessi. Negli scaffali solo pannolini, vestiti, creme, bagnoschiuma, borsette, scarpe. Qui viene a scegliere chi ne ha bisogno. È l’idea di Salvamamme associazione che da trent’anni aiuta donne e bambini in difficoltà.
Da febbraio 2022 questo ente ha iniziato ad essere un punto di approdo per chi fugge dalla guerra in Ucraina. Grazie ai beni di prima necessità e al servizio psicologico o di mediazione, Salvamamme ha potuto aiutare 1800 profughi in Italia.
Maria Grazia Passeri, fondatrice e presidente, racconta con fierezza: «Siamo diventati uno sportello di accoglienza per i rifugiati. Noi operiamo dal 2000 e oggi a Roma siamo un’istituzione. Qualsiasi problema ci sia, veniamo interpellate dai municipi, dalle ASL o dall’assistenza sociale. Decine di enti parrocchiali ci chiedono di intervenire dove serve. Così abbiamo fatto anche per gli ucraini».
Non solo, da allora sono partiti centinaia di tir verso l’Ucraina, in collaborazione con l’associazione Romeni in Italia, tonnellate di aiuti per la popolazione colpita.
Grazie ai numerosi contatti, l’assistenza non è mai mancata, nemmeno negli orfanotrofi: «Il 24 febbraio del 2022 ci siamo candidate a un ruolo rappresentativo. Tutta Roma ci ha portato viveri e indumenti» racconta la presidente dell’associazione. Ma l’aiuto va al di là, spiega Maria Grazia: «Siamo riuscite anche a spostare in Italia una donna con gravi problemi di salute, insieme a sua figlia. Questa mamma col cancro al 4º stadio non poteva più ricevere le visite mediche necessarie. In più era sola, perché il marito era andato a combattere. Alla fine siamo riusciti grazie alla rete di persone a portare la signora all’Umberto I di Roma, dove si sono potuti occupare di lei».
Ad oggi la situazione dopo due anni dallo scoppio del conflitto non è più la stessa, le donne che dovevano arrivare sono arrivate, ma gli aiuti continuano ad esserci da parte di Salvamamme: «Attualmente inviamo oggetti di prima necessità a chi lo richiede – spiega Maria Grazia Passeri – Qui a Roma siamo in contatto con 400 famiglie ucraine. Inoltre, insieme alla scuola Prestigio, che porta la cultura ucraina nella capitale, aiutiamo i piccoli ad avere un futuro migliore».
Una testimonianza diretta è quella di Alifirenko Yevheniia, detta Eugenea, una donna che ha lasciato l’Ucraina nel 2014 e che oggi ospita altre tre famiglie fuggite dal conflitto. Tutte loro si appoggiano a Salvamamme: «Queste signore con i loro figli sono amiche che conoscevo quando vivevo a Cerny, una città vicino a Kiev. Mi sono offerta di dare il mio aiuto perché so cosa vuol dire arrivare in un paese sconosciuto con una lingua sconosciuta».
Eugenea racconta la situazione di queste donne che hanno dovuto lasciare la loro vita da un giorno all’altro: «Sono partite con uno zainetto, dei documenti, dei panini, e nient’altro. Né vestiti per bambini, né scarpe. Quando sono arrivate qua Salvamamme le ha aiutate in tutto». I momenti migliori sono però quelli dove si sta insieme: «Passare il Natale o la Befana con l’associazione, che ci invita alle sue feste, è un motivo di gioia e di spensieratezza per noi e per i nostri figli».
«I bei ricordi salvano l’infanzia. Per questo voglio creare momenti belli ad ogni bambino che viene qua, ne ha diritto: una festa di compleanno, una bella bambola, una maglietta» dice la presidente Maria Grazia. Dall’inizio del conflitto Salvamamme infatti ha aiutato centinaia di famiglie non solo con generi alimentari, medicine, abiti ma con momenti di svago, giocattoli e feste, i quali donano un sorriso ai bambini e alle loro famiglie scappate dalla guerra.
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