Esclusiva

Aprile 15 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Aprile 20 2024
Il pericolo disinformazione minaccia le elezioni europee

La sfida è far lavorare per un obiettivo comune tecnologia, informazione e responsabilità per garantire la correttezza e la qualità del voto

IDMO, l’osservatorio italiano sui social media, Google, le istituzioni europee e Rai uniti contro la disinformazione. A Piazza Venezia a Roma, all’Europa Experience “David Sassoli”l’attenzione è rivolta alle elezioni che si terranno l’8 e 9 giugno 2024.

Davanti ad una sala piena di studenti del Liceo Plinio pronti per votare per la prima volta, Carlo Corazza, direttore dell’ufficio del Parlamento Europeo in Italia, ricorda David Sassoli, ex presidente del Parlamento europeo scomparso a gennaio 2022: «La sua stella polare era avvicinare l’Europa ai cittadini anche attraverso la vera informazione, il tema oggi è di cruciale importanza per garantire correttezza e qualità».

Secondo il Global risk report del World economic forum, “la polarizzazione sociale è segnalata dal 46% del campione come rischio ad alta probabilità di concretizzazione nell’orizzonte temporale attuale. Le crescenti divisioni sociali e politiche saranno ampliate dalla disinformazione e dalla circolazione di false informazioni e costituiranno il rischio globale più grave previsto per i prossimi due anni”. Il documento prevede che la velocità di materializzazione di questo problema sarà influenzata dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) generativa, capace di produrre testo, immagini, video, musica o altri media in risposta a delle richieste chiamate prompt.

La vicedirettrice Ufficio Studi Rai Alessandra Paradisi, il professore Ordinario di Sistemi per l’elaborazione dell’informazione presso l’università Federico II Giorgio Ventre e la presidente dell’Associazione Italiana Content & Digital Creators Sara Zanotelli concordano nel ricordare come l’Unione Europea (UE) non sia una conquista definitiva. È il risultato di un processo secolare che ha permesso alle persone di viaggiare, studiare e lavorare muovendosi liberamente tra Stati che fino a ottant’anni fa erano in guerra tra loro.

«L’Europa ha finito l’età dell’innocenza- dice Corazza- siamo in pericolo, dal 7 ottobre siamo scivolati in un rischio di guerra: il conflitto Israeliano-palestinese continua come quello in Ucraina. Le autocrazie come Cina, Iran e Corea del Nord stanno facendo fronte comune: se sei un tiranno guardi con simpatia gli altri despoti: noi siamo i loro antagonisti naturali: difendiamo la dignità della persona».

Il biologo statunitense Edward Osborne Wilson ha detto che, in questo momento, il genere umano ha emozioni del paleolitico, ha istituzioni medievali e una tecnologia pari a Dio. Gianni Riotta, editoralista di Repubblica, direttore del Master in Giornalismo e Comunicazione multimediale e direttore del Data Lab che coordina IDMO concorda con Wilson sul modo obsoleto «di organizzare la politica, la società e la famiglia: sono state superate molto velocemente dalla tecnologia. Senza di questa l’homo sapiens si sarebbe estinto molti secoli fa».

I relatori sollecitano i ragazzi in sala ad allenare la coscienza critica per riconoscere l’informazione non vera. Alessandra Marino, capo ufficio stampa e portavoce della rappresentanza in Italia della Commissione europea, dice che «c’è una regia chiara per creare disordine e caos nell’opinione pubblica: è un problema che va affrontato in maniera forte: parlare con le autorità nazionali perché siano pronte da un punto di vista tecnico».

La sfida è far lavorare per un obiettivo comune tecnologia, informazione e senso di responsabilità delle istituzioni e del singolo. La disinformazione, ricorda Riotta, ha attaccato il Papa, le mogli del presidente francese Macron e di quello spagnolo Sanchez e lancia un monito: «La disinformazione non vuole convincere la gente di una singola bugia, ma che tutto ciò che ci circonda sia falso: da quello che si legge sugli smartphone alle parole di un amico. La democrazia si basa sulla fiducia e ci vuole una maggiore collaborazione tra cittadini e istituzioni: il modello da seguire sono gli Stati Uniti e la Cina. Questi Paesi spendono per Ia sola IA usata per scopi militari più di quanto l’Europa spende per quella generale».

Il senso critico va accompagnato con un miglior funzionamento dei motori di ricerca. Giorgia Abeltino, Senior Director, Government Affairs and Public Policy South Europe di Google, afferma che sta lavorando con il Parlamento europeo per «fornire informazioni veritiere sulle elezioni per orientare i cittadini e dare rilievo al dibattito sui temi politici più importanti». Google Italia ha già dato prova di quanto è in grado di fare: durante la pandemia da Covid-19, ha portato in alto i siti con le informazioni dell’Istituto superiore di sanità (Iss) proprio perché in quel momento c’era la necessità di controllare la veridicità del flusso di notizie.

C’è il rischio che l’IA aumenti il numero di immagini, video e informazioni falsi, ma questo non deve impedire di riconoscere il grande aiuto che può dare contro la disinformazione. Questa novità potrebbe spaventare qualcuno, ma, come disse in Senato l’imperatore Claudio nel 46 d.C., tutto ciò che ora è conosciuto è stato nuovo in passato.