Esclusiva

Aprile 24 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Aprile 25 2024
Tutelare Kiev e gli agricoltori europei, la missione dell’Unione

L’Europarlamento sospende i dazi per le importazioni dei prodotti ucraini e mantiene competitivi quelli comunitari

STRASBURGO – Con 428 voti favorevoli, 131 contrari e 44 astensioni, all’Europarlamento di Strasburgo è passata la proroga della sospensione dei dazi all’importazione e delle quote sui prodotti agricoli ucraini per un altro anno, fino al 5 giugno 2025, con l’obiettivo di sostenere Kiev contro l’invasione russa.

Il nuovo regolamento dà alla Commissione europea il potere di intervenire rapidamente per imporre tutte le misure necessarie in caso di forti perturbazioni del mercato comune o delle economie dei singoli Stati membri a causa delle importazioni ucraine.

Per proteggere gli agricoltori dell’Ue, la Commissione può attivare un freno di emergenza per salvaguardare i prodotti agricoli particolarmente sensibili, come il pollame, uova, zucchero, avena, semola, granturco e miele. Le tariffe, però, potranno essere nuovamente imposte nel momento in cui, le importazioni di questi prodotti superino la media di quelle registrate a partire dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina (febbraio 2022).

Dal 2016, l’accordo di associazione tra Unione e Ucraina comprende la Zona di libero scambio globale e approfondita che riduce le tariffe sulle esportazioni verso Kiev. Ha garantito che le imprese di Kiev avessero un accesso preferenziale al mercato europeo. Dopo l’inizio della guerra di aggressione da parte della Russia, l’Ue ha messo in atto misure commerciali autonome che hanno consentito un accesso al mercato senza dazi per tutti i prodotti ucraini. Tali misure sono state prorogate fino al 2024 e, a gennaio, la Commissione ha proposto di rinnovare la sospensione per un altro anno con ulteriori garanzie per proteggere l’economia comunitaria. Durante i negoziati, il Consiglio e il Parlamento hanno aggiunto ulteriori misure per proteggere gli agricoltori.

Non sono scomparse dalla memoria le immagini dei mille trattori che, a febbraio, hanno bloccato Place de Luxemburg a Bruxelles per protestare contro la Politica agricola comune (Pac) e il Green Deal, accordo che prevede un graduale abbandono dei combustibili fossili e una riduzione del 43% delle emissioni globali entro il 2030.

Giunti da tutta Europa, gli agricoltori si sono ritrovati nella capitale belga nel giorno in cui si è riunito il Consiglio europeo. I manifestanti chiedevano di mantenere gli sgravi fiscali, di limitare le importazioni dal Sudamerica e di far cessare la concorrenza dei prodotti non comunitari come quelli ucraini.

La relatrice estone del Partito popolare europeo Sandra Kalniete, ex ambasciatrice dell’Organizzazione delle nazioni unite (Onu), ha dichiarato: «Si ribadisce la solidarietà dell’UE nei confronti dell’Ucraina di fronte all’aggressione russa. Questo voto rafforzerà la resilienza economica di Kiev e proteggerà gli interessi degli agricoltori europei». Afferma che saranno mantenute le promesse fatte al presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj di «sostenerli fino alla vittoria militare e all’adesione all’Ue e alla Nato».