Esclusiva

Febbraio 26 2025
“Amore e Guerra”, il nuovo numero di Zeta

Le diverse declinazioni dell’unico sentimento davvero inarrestabile: dalla passione che sopravvive anche in trincea a quella che annulla le differenze e ci tiene in vita ogni giorno

Editoriale di Giulia Rugolo

«Chi è male amato sparga pure le sue amare profezie, indichi abissi, deviazioni, sabbie mobili… non servirà. Inutile sperare di convincere un innamorato con il dolore altrui. Nemmeno il suo lo scuoterebbe. Ognuno sa della sua storia. Ognuno abita il suo amore».

Queste parole sono tratte dal romanzo L’amore è un fiume della scrittrice brasiliana Carla Madeira. Il titolo è calzante, vero, inoppugnabile. Forse l’amore è l’unico sentimento davvero inarrestabile. Affronta ogni distanza, supera qualsiasi differenza, va oltre il tempo che scorre e la volontà di fermarlo. Inonda – con tutte le sue sfumature – gli spazi che incontra, pieni o vuoti, aperti o chiusi, evidenti o nascosti che siano. Pensiamo che abbia un unico sbocco, ma in realtà ne riserva infiniti. Non importa quanto potremo respingerlo, odiarlo, rifiutarlo: lui troverà comunque il modo per attraversarci. E così facendo, ci regalerà l’ennesima opportunità di vibrare all’unisono, al tipico ritmo accelerato di un cuore ormai conquistato.

Quelle che vi apprestate a leggere sono storie d’amore. E di guerra. Si parla di inclusività, rispetto verso se stessi e curiosità di coppia, ma anche di tradimenti, divorzi e relazioni tossiche. Risiede qui la forza di queste pagine: abbattere le barriere, reinventare i confini, scardinare l’idea che l’affetto vada di pari passo con il merito. Di fronte a un’anima sedotta non c’è bilancia della giustizia che regga il confronto, ma solo nuove trame da intrecciare.

In un mondo spaccato dalle guerre, dedicare un intero periodico alla parola amore è un atto di resilienza umana. Così come Cupido e Psiche sfidano ogni logica mortale e divina per potersi stringere e guardare ancora una volta, la redazione di Zeta sceglie di resistere. Scriveva Apuleio: «Perché forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi la passione». Non esiste rivoluzione più potente.

Leggi anche il numero precedente sul Giubileo