Editoriale del condirettore Giorgio Casadio
“Roma per voi sarà una ricchissima miniera di tesori, vi offrirà la possibilità di scoprire i personaggi più disparati, di raccontarne le storie, di svelarne i segreti”. Con queste parole, come avevamo fatto con i loro predecessori, un anno fa abbiamo accolto la nuova generazione di praticanti alla Scuola di giornalismo, invitandoli a immergersi nella realtà della città più bella del mondo. E le ragazze e i ragazzi hanno aperto gli occhi, si è offerta loro la possibilità di raccontare volti e storie di un avvenimento epocale, come il Giubileo 2025 e, allo stesso tempo, di descrivere come la città Eterna si è rifatta il trucco. Solo poco tempo fa la città era un immenso, insopportabile cantiere a cielo aperto, da un giorno all’altro sono apparsi, venuti alla luce, dei tesori di urbanistica sorprendenti: il sottopassaggio sul lungotevere, la nuova, bellissima piazza Pia, il rinnovato selciato di San Giovanni, il nuovo look di piazza Rinascimento.
I ragazzi hanno visto e raccontato, hanno fatto vivere questa trasformazione della città, animandola con le storie e i volti dei protagonisti del Giubileo, dai prelati ai pellegrini, con le voci di tanti personaggi che hanno fatto la storia e la cronaca di questa città. Dimostrando ancora una volta come questa Università sia strettamente connessa con il tessuto urbano che la ospita.
Si è trattato di un lavoro giornalistico impegnativo, come si diceva una volta i ragazzi della Scuola hanno consumato le suole delle scarpe, hanno lavorato sodo nelle strade di Roma, con il contributo determinante delle allieve e degli allievi del Master Internazionale di giornalismo, un connubio che si è rivelato felice, che dovrà proseguire nei prossimi mesi. Questo numero di Zeta è stato un banco di prova impegnativo per i ragazzi futuri protagonisti alla stampa italiana, certamente avrà un posto d’onore nel loro curriculum.
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