«Negli ultimi 15 anni più della metà delle librerie di usato e antiquariato ha chiuso. Esquilibri rappresenta anche idealmente un modo per uscire in maniera proattiva da uno stato di crisi», spiega Antonio Conti, presidente dell’Associazione Pagine romane, che organizza Esquilibri a Roma. La manifestazione porta in piazza Vittorio Emanuele II, ogni terza domenica del mese, librai e piccoli editori romani.
«Vogliamo raccontare un mondo, quello delle librerie dell’usato e dell’antiquariato, che continua a sopravvivere anche nell’epoca del digitale», racconta Conti. Oltre ai banchetti librari sotto ai portici, viene organizzato anche un incontro su un tema specifico partendo da un libro. Il 13 aprile è stata la volta dei tarocchi, con Anna Luna Astolfi, che ha pubblicato Il Matto è il Mondo.
Librai in piazza per incontrare nuovi lettori
Esquilibri esiste da tre anni circa. Inizialmente andava avanti grazie a delle concessioni rinnovabili ogni due mesi. Da luglio 2024, dopo aver vinto un bando del Municipio I di Roma, la manifestazione è organizzata in pianta stabile e si terrà per altri due anni. «Abbiamo avuto un riscontro estremamente positivo. Molte persone che non frequentavano più le librerie hanno un po’ ripreso a frequentarle», racconta Conti.

Librerie attive da molto tempo sul territorio partecipano con lo scopo di incontrare un pubblico più vasto. Un esempio è Libri Necessari, che è aperta da 23 anni nel Rione Monti. «Da tre anni siamo in Piazza Vittorio. È molto bello misurarsi con una reale necessità nella costruzione di lettori e lettrici che magari non entrerebbero in uno spazio come una libreria, sentendosi in soggezione», spiega la libraia Michelle Müller.
La piazza permette l’incontro con persone di ogni età, provenienza, cultura e geografia. «Per esempio, oggi due ragazzi nigeriani hanno notato un libro con le opere teatrali di Wole Soyinka, che non è tradotto in italiano. È un riconoscimento di una cultura che spesso magari passa inosservata», spiega Müller.
Anche per i librai che lavorano online questa manifestazione è un’opportunità. «Non ho una libreria fisica, vendo online. Con tutte le librerie che chiudono a Roma è abbastanza un azzardo aprirne una, non me la sento ancora», racconta Gene Pietro Archibek, della Bek’s Library. Per lui partecipare a Esquilibri è l’occasione «per alimentare una connessione col cliente e anche la scoperta, perché spesso i clienti ti insegnano più di quanto tu sapessi».
Prima della pausa estiva, ci sarà un altro incontro a maggio. Per i librai di Esquilibri la speranza per il futuro è che la manifestazione prosegua anche dopo la fine del bando e diventi una realtà stabile della città.