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Esclusiva

Febbraio 26 2020
Il virus infetta l’economia. Carlo Cottarelli: «Cresce il rischio recessione»

Con l’arrivo del Coronavirus, la Borsa tocca il punto più basso dopo quattro anni. Mercati in crisi e spread in salita. Il punto di vista dell’esperto

Il Coronavirus contagia anche la Borsa italiana. Gli ultimi dati annullano i guadagni del 2020 e mettono paura ai principali operatori che temono l’inizio di un periodo di recessione. A crollare sono soprattutto i settori della grande distribuzione: viaggi, materie prime e lusso.

Se il petrolio segna un importante ribasso (4,5%), l’oro, principale bene rifugio, tocca il valore massimo degli ultimi sette anni, raggiungendo i 1700 dollari l’oncia.

«In questo momento i movimenti dei mercati finanziari vanno monitorati con estrema attenzione» spiega l’economista Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano ed ex commissario per la revisione della spesa.

Il virus infetta l’economia. Carlo Cottarelli: «Cresce il rischio recessione»
L’economista Carlo Cottarelli (ANSA)

In Borsa si registra oggi la peggiore seduta degli ultimi 4 anni e sale lo spread. Quali sono le prospettive?

Nell’ultimo trimestre dell’anno scorso l’economia italiana ha avuto una riduzione del PIL mentre l’Europa era praticamente ferma. I movimenti finanziari dati da crisi di questo tipo sono scintille che poi si esauriscono, ma se si innestano in situazioni già non particolarmente buone possono mettere alla prova precari equilibri sottostanti. Questa è la cosa che preoccupa di più. Il cambiamento dell’umore dei mercati finanziari potrebbe essere più difficile da superare per un Paese come il nostro, molto sensibile all’andamento dei tassi di interesse e in particolare dello spread.

Qual è il rischio per i prossimi mesi?

La recessione è un rischio che c’è ed è aumentato. Peggiore sarebbe una crisi come quella del 2011/2012. Per fortuna sconvolgimenti economici tali sono molto rari e necessitano di una serie di circostanze che causino effetti a catena. Per ora non sembra questa la direzione.

Come si modificheranno i rapporti tra Paesi a livello internazionale?

Non penso possano esserci grandi cambiamenti. Lo shock principale è ancora quello dell’impatto dell’epidemia sull’economia cinese. La cosa che preoccupa di più è la riduzione delle importazioni dalla Cina da parte degli altri Paesi. Ripercussioni importanti possono esserci sul settore del turismo e questo può valere anche per l’Italia.

Come andrebbero impostate le politiche di bilancio adesso?

Innanzitutto c’è da pensare all’emergenza sanitaria e devono essere stanziati fondi per le aree colpite. In una situazione come questa l’ideale sarebbe finanziare queste misure in deficit, sperando poi che i mercati finanziari non reagiscano in maniera troppo negativa. Il governo deve andare avanti, pensando soprattutto alle riforme. Queste dovranno cercare di aumentare la capacità competitiva e la produttività dell’Italia.